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Cronaca

Traffico di cocaina, davanti al Gip il corriere rimane in silenzio

Il 42enne di origini albanesi era stato preso dalla squadra mobile con 105 chili di polvere bianca appena uscito dalla Pontina, resta in carcere

Traffico di cocaina, davanti al Gip il corriere rimane in silenzio

Ha preferito non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che lo ha ascoltato ieri mattina, il 43enne di origini albanesi finito in manette perché sorpreso in auto con 105 chili di cocaina.
Su di lui pesa non solo la gravissima accusa di traffico e possesso di un ingente quantitativo di droga, tra l’altro quello ritrovato dalla Squadra Mobile di Latina è il quantitativo di cocaina più grande mai sequestrato in provincia, ma anche l’unico elemento di collegamento tra la droga i destinatari, oltre che il luogo di approvvigionamento.

E tutte le ipotesi portano a ritenere che dietro quel carico da milioni di euro, ci possa essere un sodalizio forte e radicato sul territorio capace non solo di un impegno economico del genere, ma anche e soprattutto di poterlo poi smerciare, magari sul territorio pontino e sul litorale romano. Non è infatti da tutti poter muovere 105 chili di cocaina che a quanto sembra è anche di ottima qualità: «Reagisce immediatamente ai reagenti» ha confermato il vice capo della Mobile, il dottor Dalla Costa che l’altra mattina ha illustrato, insieme al Questore di Latina, il dottor Fausto Vinci, questa brillante operazione condotta ad Aprilia.

Proprio capire a chi fosse destinato quel carico è uno degli elementi più importanti delle indagini. Bisogna capire se la droga arrivava da fuori come lo stesso corriere. L’arrestato, Leart Taullaraj che a fine mese compirà 42 anni, era infatti appena arrivato in Italia. Solo poche ore prima di essere fermato nei pressi del centro commerciale Aprilia 2, aveva preso a noleggio la Fiat 550 su cui viaggiava quando i poliziotti gli hanno intimato l’alt. La prima ipotesi è che sia arrivato a Ciampino in aereo.
Incensurato, del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine, ma con alle spalle altre “visite” nel Bel Paese, anche di pochi giorni. Che possa trattarsi di un corriere specializzato? Di una figura scelta proprio perché incensurata e ritenuta anche affidabile? Si indaga su tutto anche su chi possa aver pagato il suo eventuale biglietto aereo. E poi si cerca di ricostruire, con le telecamere di Aprilia e di altre città, il tragitto e le eventuali tappe intermedie. Dove ha caricato nel portabagagli i tre borsoni con gli oltre 90 panetti di cocaina? E’ un carico in arrivo in città o, per esempio, si è voluto spostarlo da un magazzino forse “troppo caldo”? Una serie di interrogativi che si sta cercando di risolvere. Al momento però l’arrestato, rappresentato dall’avvocato Andrea Berbesin ha preferito non rispondere ad alcune delle possibili domande.

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