La mostra
11.03.2025 - 19:30
Oltre 260 libri fotografici pubblicati e 360 personali tenute in Italia e all’estero, senza contare le sue opere entrate a fare parte di collezioni di musei e fondazioni, dall’Istituto Centrale per la Grafica al MAXXI di Roma, il MoMA di New York, la Bibliotheque Nationale di Parigi, il Museo Nacional de Arte Reina Sofia di Madrid e altri ancora.
Tutto ciò riflette il valore di una carriera vissuta come impegno a documentare ciò che accade nel sociale, nel mondo del lavoro e con la passione di chi considera la fotografia un atto innanzitutto culturale. Gianni Berengo Gardin in compagnia della sua Leica a pellicola ci ha consegnato gli umori, i volti e i fatti di un secolo. È con vivo orgoglio allora, che Latina Mater Ets annuncia l’evento di punta del Concorso Internazionale di Fotografia Città di Latina, ossia la mostra di una selezione di opere del Maestro di Santa Margherita Ligure. Al Museo Cambellotti ammireremo la Venezia delle prime immagini e la Milano dell’industria, degli intellettuali e delle lotte operaie; i luoghi della vita quotidiana e gli ospedali psichiatrici ma anche quell’universo di zingari che allo sguardo dello stesso fotografo ha mostrato un volto inaspettato. Giovedì 8 maggio la mostra curata da Alessandra Mauro e Suleima Autore verrà ufficialmente inaugurata e sarà visitabile fino al 25 maggio ad ingresso libero, arco di tempo che vedrà esposte al Museo anche le opere dei finalisti del Contest organizzato in collaborazione con Fondazione Roma e Comune di Latina. Se l’anno scorso è stato Franco Fontana con l’anteprima di “Invisibile” a richiamare il grande pubblico intorno al Concorso fotografico, Latina Mater Ets mantiene alta l’asticella del prestigio con il fotografo ammirato anche da Henry Cartier-Bresson: Gardin ha collaborato con le principali testate italiane ed estere, nel 1972 è stato annoverato dalla rivista Modern Photography tra i 32 World’s Top Photographers e Italo Zannier lo ha definito “il fotografo più ragguardevole del dopoguerra”.
Tantissimi i premi che ha ricevuto: nel 1990 il Brassaï a Parigi, nel 1995 il Leica Oskar Barnack Award ai “Rencontres Internationales de la Photographie” di Arles, per il reportage sui campi nomadi di Firenze; nel 1998 l’Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell’anno con Zingari a Palermo; nel 2008 a New York il Lucie Award alla carriera. Nel 2009 è arrivata la Laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università di Milano e nel 2017 il Leica Hall of Fame Award.
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