Il fatto
12.03.2025 - 09:28
Ha parzialmente ammesso la violenza che gli viene contestata in danno della figlia della compagna l’uomo di Sermoneta cui è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Ieri mattina è stato sentito per l’interrogatorio di garanzia dal gip Giuseppe Cario e ha fornito parziali indicazioni delle terribili contestazioni che gli vengono fatte dalla Procura di Latina, ha negato invece alcuni dettagli che sono contenuti nella denuncia presentata dalla mamma della vittima, una ragazza tuttora minorenne. L’uomo ha detto che non ci sarebbero stati contatti fisici con la ragazzina.
La vicenda muove da un ambito familiare, ossia dal momento in cui l’attuale indagato è andato a vivere a casa della compagna e dove si trovava anche la figlia di lei. Le circostanze che sono poi divenute l’oggetto principale della denuncia sarebbero state possibili in conseguenza del fatto che la mamma della vittima era spesso fuori per lavoro e anche per questo non si è accorta di quanto stava succedendo.
Dopo un po’ però la ragazzina è apparsa strana, taciturna, in difficoltà e da un colloquio sarebbero emerse le prime confidenze con la madre che, a quel punto, assistita da un legale, ha deciso di sporgere formale denuncia alla Procura. Da un primo riscontro sono emersi elementi probanti tali da spingere il giudice delle indagini preliminari ad applicare la misura restrittiva dei domiciliari presso l’abitazione di alcuni conoscenti dell’indagato.
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