Il fatto
12.03.2025 - 13:00
Sarà un processo blindato e a luci spente quello che sta per iniziare e volto a chiarire le circostanze precise e le responsabilità penali per la morte di Satnam Singh. Era nell’aria, ma adesso è ufficiale perché c’è una direttiva del Presidente del Tribunale: non ci potranno essere fotografi né operatori televisivi in aula e nemmeno nell’atrio del palazzone di piazza Buozzi che porta alla Corte d’Assise.
La decisione è motivata con la necessità di «evitare interferenze con l’ordinario accesso dei soggetti coinvolti». Come si sa il prossimo primo aprile davanti ai giudici della Corte d’Assise, presieduta dal giudice Gian Luca Soana, inizierà il processo per l’omicidio di Satnam Singh dove l’imprenditore Antonello Lovato è imputato con l’accusa di omicidio volontario.
E’ annunciata la richiesta di costituzione di parte civile di numerosi soggetti collettivi, tra cui la Cgil, oltre ai Comuni di Latina e Cisterna e alla Regione Lazio che già ad inizio anno aveva ufficializzato tale volontà con una dichiarazione del Presidente Francesco Rocca. Per questo motivo, ma anche per molte altre ragioni, il dibattimento in Corte d’Assise si annuncia un evento anche mediatico.
Lovato, è in carcere dallo scorso 2 luglio. L’imprenditore agricolo il pomeriggio del 17 giugno 2024 aveva caricato su un furgone e poi abbandonato davanti casa a Borgo Bainsizza Satnam Singh che durante un incidente sul lavoro aveva perso un braccio. In una cassetta di plastica aveva lasciato l’arto scaricando il cittadino indiano insieme alla moglie all’ingresso della sua abitazione. Subito dopo era andato via facendo cenno con la mano a tutti di restare in silenzio. Satnam è poi morto il 19 giugno al San Camillo di Roma dove era arrivato in elicottero. Erano stati i vicini di casa a chiamare i soccorsi. A distanza di sei mesi da fatti, il pubblico ministero Marina Marra, titolare dell’inchiesta aveva esercitato l’azione penale e ha chiesto il giudizio immediato per Lovato.
Il collegio difensivo dell’imputato non ha presentato richiesta di giudizio abbreviato (un rito previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena) e così il 38enne sarà processato con il rito ordinario davanti ad una Corte composta anche da una giuria popolare. Tra le parti offese nel procedimento anche il segretario della Cgil Maurizio Landini, Giovanni Mininni della Flai Cgil e Giuseppe Massafra della Cgil di Latina. Ci sono anche i due fratelli di Satnam e il presidente della Comunità degli Indiani nel Lazio.
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