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01.04.2025 - 07:30
Ci siamo. È il Satnam day. Tra poco più di un'ora (precisamente alle 9:30) inizia il processo per la tragica morte del bracciante agricolo. E non sarà un processo come gli altri. Non può esserlo per il carico emotivo e di tensione che si porta dietro.
Si apre il dibattimento con oltre 30 testimoni e numerose parti civili pronte a costituirsi. Il caso ha attirato l’attenzione dei media nazionali e internazionali per la brutalità dei fatti: Satnam Singh, bracciante senza contratto né permesso di soggiorno, ha perso un braccio mentre lavorava nei campi e il suo datore di lavoro, Antonello Lovato, invece di soccorrerlo, lo ha abbandonato a casa, lasciando l’arto in una cassetta di plastica. Satnam è morto dopo due giorni di agonia.
Lovato, in carcere dal 2 luglio, è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale. La difesa punta su questioni mediche, con diversi esperti tra i testimoni. Tra le parti civili si contano il Comune di Cisterna, il Comune di Latina, la Cgil e diverse associazioni, oltre ai familiari della vittima.
Oltre all’accusa di omicidio, si contestano violazioni sulla sicurezza sul lavoro, tema che la vicenda ha portato alla luce, evidenziando lo sfruttamento dei lavoratori irregolari. Fuori dal tribunale è prevista una manifestazione della Cgil. Il processo si apre davanti alla Corte d’Assise di Latina, con i primi testimoni dell’accusa già citati, tra cui i Carabinieri che condussero le indagini. La parola d’ordine sarà: giustizia.
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