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In aula

Bracciante indiano ucciso a bastonata dal branco: le condanne

La sentenza della Cassazione per gli imputati di origine indiana accusati del brutale omicidio di un connazionale. I fatti avvenuti nel 2021 a Montello

Omicidio a Montello, la gang degli indiani terrorizzava i connazionali

Ricorsi rigettati. Diventano definitive le condanne per gli imputati del processo per l’omicidio del bracciante agricolo indiano Jagsheer Sumal, 29 anni, avvenuto in un casolare a Borgo Montello la sera del 31 ottobre del 2021. I giudici della Corte di Cassazione hanno condannato tutti gli imputati tranne che Singh Surjit la cui posizione è stata stralciata.

La pena più alta e che diventa definitiva a 25 anni e sette mesi per Jiwan Singh, ritenuto il mandante del raid e il leader del gruppo che aveva fatto irruzione nel casolare di via Monfalcone. La vittima aveva organizzato una festa per la nascita del figlio ed era stata aggredita con grande ferocia. La morte in ospedale a causa delle gravissime ferite riportate sul volto. Come emerso anche dall’esame autoptico il 29enne era stato colpito 17 volte con un bastone: tre i colpi all’altezza del cranio avevano provocato gravissime ferite alla testa portando alla morte nel giro di poche ore il giovane.

Tra le altre condanne emesse dai giudici della Suprema Corte: 25 anni e un mese per Singh Devender mentre la pena per Singh Ranjit è di 23 anni e nove mesi; per Sohal Gurvinder Singh 13 anni e tre mesi. Singh Surjit è stato condannato a cinque anni per rapina era stato assolto in Corte d’Assise d’Appello dall'omicidio e la posizione è stata separata dalle altre dalla Cassazione. Per Harinder Singh la pena è di 12 anni e cinque mesi, per Harmandeep Singh in Appello la pena era stata di sei anni.


Come riportato nelle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte d'Assise di Latina il movente del brutale omicidio è da ricercare nella decisione della vittima di lasciare la banda e la vendetta è stata organizzata per dare una lezione a Jagsher Sumal che in occasione della festa aveva acquistato dei prodotti alimentari in un negozio diverso rispetto a quello di Jwan Singh. Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza della Corte d’Appello, le condanne erano state impugnate. Confermate le statuizioni civili e gli imputati sono stati condannati per le spese legali in favore delle parti civili per il giudizio di Cassazione.

Gli imputati rispondevano a vario titolo di omicidio volontario, violazione di domicilio, detenzione illegale di arma, lesioni personali aggravate. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Alessandro Farau, Amleto Coronella, Alessandro Righi, Ippolita Naso. Le parti civili sono rappresentate dall'avvocato Simone Rinaldi.

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