Il caso
28.05.2025 - 13:45
Nemmeno un mese fa il Comune di Ventotene ha iniziato un nuovo contratto (semestrale) per la raccolta dei rifiuti sull’isola con la SuperEco di Cassino. La società era stata scelta dopo la clamorosa rottura con FRZ, di cui l’ente è comproprietario per una piccola quota. Poi la sfortuna e le indagini della Dda ci hanno messo lo zampino e la SuperEco è indicata dal collaboratore Domenico Ferraro come parte di un meccanismo di appalti truccati nel quale risultano indagati alcuni nomi noti, diciamo così, nell’ambiente della gestione dei rifiuti nel sud della provincia di Latina.
Uno è quello di Vittorio Ciummo, indagato in questa inchiesta insieme al figlio Carlo, che nei primi anni duemila finì in un’altra inchiesta della Procura di Latina e inerente il servizio di raccolta dei rifiuti a Minturno, dove veniva eseguito per il tramite della società EcoEgo. L’altro personaggio di ritorno è Nicola Ferraro, considerato nelle indagini della Dda campana per quest’ultimo filone come un referente imprenditoriale della fazione Schiavone dei casalesi. Ferraro, secondo le accuse formulate nella richiesta di misura cautelare, avrebbe «delineato un sistema in modo da veicolare gli appalti e imprenditori designati, tra cui Agnello e i Ciummo». La prima volta che Nicola Ferraro mise piede in provincia di Latina correva l’anno 2003: con la società, all’epoca «pulita» EcoCampania si occupò del servizio rifiuti a Gaeta. Nel 2023 gli sono stati confiscati beni a Formia, in via Costa, e a Gaeta, in via Atratina, perché definito «un imprenditore e politico colluso con i reggenti del clan dei casalesi, nello specifico la fazione Schiavone-Bidognetti, almeno dal 2000 in poi e comunque prima della sua elezione».
Nonostante questo suo passato ingombrante, costellato anche dall’esperienza di consigliere regionale della Campania, eletto nel 2005 con l’Udeur, l’attività di «mediatore» tra il mondo di sotto dei casalesi e quello di sopra dell’imprenditoria del settore rifiuti non sembra essere mai davvero finita, poiché le contestazioni dell’ultima indagine sono quasi sovrapponibili a quelle dei primi anni Duemila. In questo scenario si colloca il contratto temporaneo e «sfortunato» del Comune di Ventotene che per disfarsi di una società definita inefficiente ha optato per un’azienda che ora è nel mirino della magistratura per le raccomandazioni di Ferraro. Al momento nessuna comunicazione dell’indagine corrente è stata notificata all’amministrazione dell’isola.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione