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Le infrastrutture del futuro

Pedemontana, ora esiste

Tutti i dettagli del progetto definitivo consegnato dall’Anas al Ministero per la valutazione di impatto ambientale. Il percorso allungato, le gallerie, i costi

Pedemontana, ora esiste

A cadenza periodica il progetto della Pedemontana rispunta e fa notizia. Ma questa volta, come emerso nel recente convegno organizzato dall’associazione «Incontri e confronti» è stato possibile analizzare quello che, a tutti gli effetti, è il progetto definitivo varato dopo due approfondimenti e integrazioni.
Ma a che punto è davvero la Pedemontana? L’Anas aveva da tempo scelto i progettisti definitivi, tra cui la Bridge Engineering srl, (la stessa che si occupa del Ponte sullo Stretto), come emerge dalla documentazione consegnata dalla società a seguito dell’accesso agli atti avanzato dall’ex parlamentare Raffaele Trano.
Ci sono nell’iter del progetto due osservazioni presentate in forma congiunta dai sindaci di Gaeta e Formia e che prevedono l’allungamento a sud fino all’ex Enaoli (per circa 700-800 metri) dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale del Golfo; anche a nord viene chiesto un allungamento dalla tomba di Cicerone a via dell’Agricoltura. Le osservazioni furono fatte a dicembre 2023 al fine di consentire «un attraversamento reale» della città di Formia e una «vera alternativa» allo stato esistente delle infrastrutture viarie. A dicembre 2024 l’Anas ha trasmesso al Mise il progetto definitivo della Pedemontana, già approvato dal consiglio di amministrazione e ora è in attesa della Valutazione di impatto ambientale. Di fatto siamo di fronte ad un programma definitivo, poiché ogni altra osservazione si poteva fare entro il 12 marzo 2025, azione avanzata dalla Provincia circa i vincoli idrogeologici e dalla Regione Lazio, che sostiene come l’attuale progetto non sia risolutivo del problema del traffico.
Dal punto di vista pratico la strada si estenderà da Pietra Erta su una lunghezza di 8,1 chilometri per arrivare a via dell’Agricoltura, più una bretella di 800 metri per innestare di nuovo la Pedemontana sulla Flacca, per un costo finale non inferiore a 600 milioni di euro. Per far avanzare l’uscita nord è stata allungata la galleria che orta si estende su 4,2 chilometri; è prevista in ingresso a sud una galleria artificiale di 400 metri, dopo via Pietra Erta, oltre a corsie di sorpasso all’altezza di via Balzorile, tutto questo senza che via sia un quadro economico finale preciso.
Per realizzare questa strada serviranno molti espropri, alcuni abbattimenti di abitazioni e 2095 olivi dovranno essere espiantati come citato nell’elaborato specifico allegato a parte, prevista altresì una galleria artificiale per attutire l’impatto ambientale, lunga 493 metri, e un viadotto di 290 metri (detto «viadotto Mamurrano»). Per quanto si evince dai grafici consegnati al Ministero da Anas spa la strada passa dentro una zona mediamente urbanizzata e pertanto le demolizioni di alcune case esistenti saranno inevitabili. Il tracciato corre in parte in trincea e in parte su piloni; l’ultima galleria sbuca nei pressi della località Canzatora, ciò a seguito delle eccezioni della Soprintendenza dei beni archeologici che si è opposta fermanente ad un’uscita vicina alla Tomba di Cicerone, com’era nel progetto preliminare antecedente le osservazioni del 2023. L’area della Canzatora è quella che in effetti subirebbe una modifica dello skyline perché accoglierebbe la parte più rilevante dello svincolo finale. La carreggiata della Pedemontana è larga 10,5 metri ma in galleria impegna molto di più per una percorrenza totale di 8,9 chilometri, a fronte del percorso litoraneo attuale che è di 6,6 chilometri; quindi la Pedemontana allunga la percorrenza del 25% ed è l’elemento che viene considerato «scoraggiante» per gli utenti, come illustrato dall’ingegner Marcello Di Marco nel corso del recente convegno che si è tenuto su piattaforma on line.
La relazione al progetto contiene foto di simulazione e questo consente di vedere dal vivo quale sarà l’impatto effettivo. L’elemento che più colpisce è l’impatto degli scavi necessari per realizzare il tracciato. Per esempio per costruire le gallerie (imponenti per lunghezza, quella di Costamezza è pari a 4,2 chilometri) lo scavo necessario è equivalente ad un fabbricato di 4 piani e largo 15 metri; il volume che si produce è pari ad un milione e 300mila metri cubi di roccia, di cui solo 300mila verranno utilizzati; il restante milione di roccia scavata andrà in cave delle vicinanze, già individuate nel progetto. Per rendere possibili i lavori sono previste aree di cantiere che dovranno restare operative per circa 1500 giorni e che aggiungono ulteriore impatto, almeno temporaneo, perché occuperanno in totale circa nove ettari, una è prevista in località Balzorile e un’altra in zona Vindicio. La realizzazione comporterà un impegno di lavori per quasi quattro anni.
Un ulteriore convegno di approfondimento sul progetto della Pedemontana è previsto per il 7 giugno presso la sala Ribaud del Comune di Formia con la partecipazione, tra gli altri, dei senatori Nicola Calandrini, Claudio Barbaro e Antonio Iannone.

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