Il fatto
21.06.2025 - 09:07
Li hanno definiti «pacche e schiaffi goliardici», quelli che arrivavano per chi diventava un pilota. Era un rito, diventare grandi: da pinguino ad aquila. «E’ una festa, una celebrazione goliardica, nessuno si è mai sottratto», ha detto uno dei piloti finiti sotto accusa per il caso di Giulia Schiff, la giovane vittima di episodi di nonnismo al Comani. Sono sei gli imputati accusati di violenza privata e lesioni, sono i paricorso della parte offesa finiti sotto processo e che ieri hanno deposto ricostruendo i fatti avvenuti al Comani di Latina il 4 aprile del 2018.
Ognuno ha raccontato il suo personale battesimo e poi ha parlato anche di quello di Giulia. Le difese hanno proiettato due video. «Ricordo di aver partecipato al suo battesimo e di averle dato delle pacche a mano aperta - ha detto un imputato - erano euforiche. La resistenza fisica della Schiff e il tentativo di divincolarsi perchè scalciava? E’ un riflesso fisico».
Ieri, davanti al giudice monocratico Mario La Rosa, si è svolto l’esame degli imputati, che hanno tutti sottolineato che il battesimo del’aria era una tradizione, un atto di goliardia, «il rito era una dimostrazione di affetto», ha detto un altro militare. Ha deposto anche una pilota che era in camera con Giulia, anche lei imputata. «Avevo un buon rapporto con lei, stavano in camera insieme, non ho percepito preoccupazioni per quello che è successo, anche prima e non c’era un disagio da parte sua. Certo che ha detto basta ad un certo punto del battesimo - ha ricordato - ma come si può dire quando ti fai la ceretta. La sera del battesimo mi ha anche detto di stare attenta a dove mettono le mani ma ripeto non ho percepito disagio».
In aula sono stati proiettati i video di due piloti, anche loro avevano superato la prova ed è stato visionato il battesimo del volo. «La Schiff ha detto anche lei basta ad un certo punto ma come tutti, anche io l’ho detto molte più volte e lei mi ha colpito con dei ramoscelli in testa, due giorni dopo il suo battesimo - ha detto un imputato - il battesimo era qualcosa di bello».
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