Il fatto
27.06.2025 - 14:00
Non c’era nessuna diminuzione di lavoro dietro alla procedura di licenziamento di quindici operatori della logistica impiegati nell’ambito del vettore Gls, una manovra che la tenace trattativa del sindacato SiCobas ha scongiurato. Ma non si è esaurita la battaglia portata avanti al fianco dei lavoratori, che avevano scioperato per sei giorni a fine maggio, perché il sindacato continua a vigilare sull’operato delle aziende coinvolte nella gestione del lavoro nel sito di via delle Industrie a Latina Scalo, tant’è vero che l’altra mattina è scattato un nuovo sciopero davanti al cancello del magazzino.
La situazione è sempre piuttosto complessa perché la crisi che aveva portato la società Cargo White a ricorrere alla procedura di licenziamento era stata di fatto indotta da una serie di scelte intraprese dal committente, vale a dire la società P&D, mandataria del contratto con Gls, che formalmente lamenta un calo del lavoro, ma nella pratica continua a ricevere una mole importante di corrispondenza. Semplicemente P&D ha ridotto la quantità di pacchi destinati alle consegne tramite la Cargo White, come denunciato dai lavoratori e dal sindacato SiCobas, producendo appunto la situazione di sofferenza e gli esuberi dei corrieri che non sono reali.
Proprio SiCobas, attraverso l’operato di Leonardo Panzarino e Andrei Daniel dell coordinamento di Roma, ha affiancato i lavoratori, opponendosi alla procedura, puntando proprio sui dati che smentiscono la crisi paventata. Si sono contate in realtà quattro fuoriuscite di lavoratori che hanno deciso autonomamente di accettare il piano, senza rappresentanza sindacale, ma a parte loro tutti gli altri addetti alle consegne sono rimasti al loro posto perché la procedura di licenziamento è stata ritirata.
Ma le strategie messe in atto da P&D per diminuire il lavoro di Cargo White, una delle società coinvolte nella logistica Gls, non l’unica, ha prodotto una giacenza importante di corrispondenza, di svariate migliaia di pacchi, dirottati presso altri magazzini della logistica e altre società impiegate nelle consegne. Per questo i lavoratori l’altro giorno sono tornati a scioperare, anche per contestare le reiterate procedure non rispettose dei contratti, come l’imposizione della consegna nel punto di ritiro al destinatario, senza che questo possa scegliere di ricevere il pacco con il corriere.
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