Un incendio è divampato in circostanze misteriose nelle prime ore del giorno di ieri in via Giulio Cesare, nei pressi della stazione degli autobus, alle porte di Latina. A bruciare è stato un suv Land Rover in sosta lungo la strada, di proprietà di un commerciante della zona. A condire di mistero la vicenda è la natura del rogo, perché le fiamme si sono sprigionate dalla parte anteriore, quindi compatibilmente con un guasto accidentale del veicolo: i vigili del fuoco hanno impiegato una manciata di minuti ad arrivare dalla vicina caserma di piazzale Carturan e hanno iniziato le operazioni di spegnimento prima che l’incendio potesse estendersi al resto del mezzo, potendo accertare con precisione il punto da dove si è propagato. Quindi in assenza di segni evidenti di un innesco che possa provare l’intenzionalità dell’evento, ossia l’origine dolosa, i soccorritori non si sono potuti sbilanciare, classificandolo come un incendio di cause imprecisate. Ad alimentare però i sospetti degli investigatori della Polizia, intervenuti con una pattuglia della Squadra Volante della Questura per gli accertamenti del caso, è la testimonianza di un cittadino che ha notato degli strani movimenti attorno alla vettura prima che partisse il fuoco. I detective della Polizia stanno compiendo una serie di verifiche, alla ricerca di ulteriori tracce utili a chiarire la vicenda, ovvero capire se possa essersi trattato di un attentato incendiario. Il testimone che ha alimentato i sospetti sulla possibilità del dolo, ha riferito infatti di avere visto le figure di due persone, presumibilmente giovani, che si avvicinavano al suv incendiato, pochi secondi prima che divampasse l’incendio. Non ha visto chiaramente che innescavano il fuoco, ma ha ritenuto che la scena dovesse essere segnalata alle forze di polizia, perché sembrava una coincidenza fin troppo sospetta. In ogni caso ha descritto la vettura, piuttosto piccola, con la quale i due sconosciuti si sono allontanati. Comunque il testimone non è stato in grado di riconoscere i due soggetti, tantomeno di scorgere i loro volti.
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