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Il fatto

Stop alle telecamere e ai fotografi nel processo per la morte di Satnam

Gli avvocati di Lovato hanno specificato in modo informale che le riprese turbano il sereno e regolare svolgimento del processo

Satnam Singh, il gip: Lovato voleva nascondere tutto

Fuori telecamere e fotografi dal processo per la morte di Satnam Singh. Il divieto è scattato con provvedimento dei giudici della Corte d’Assise in quanto i difensori di Antonello Lovato, imputato per l’omicidio del bracciante indiano morto un anno fa per l’emorragia causata dal fatto che fu abbandonato sanguinante e senza un braccio dal suo datore di lavoro, hanno comunicato, con atto scritto di non prestare più il proprio consenso, revocando quello già reso per le precedenti udienze, alle riprese audio-video e fotografiche del processo.

L’autorizzazione era stata concordata alla trasmissione «Un giorno in Pretura» e ad altre. Gli avvocati di Lovato hanno specificato in modo informale, dopo la prima udienza, in cui le riprese ci sono state, che le stesse turbano il sereno e regolare svolgimento del processo e quindi, a tutela del loro assistito, hanno deciso di revocare il consenso, decisione consentita dall’ordinamento che, infatti, prevede sia prestato il consenso ad ogni udienza.

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