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La sentenza

Disabile abusata da due uomini, condanna a sette anni e sei mesi

La donna era stata legata ai polsi e stordita con una bevanda

Tribunali sotto organico, a Latina mancano 43 dipendenti su 155 posizioni
Aveva accettato quel colloquio di lavoro pensando di trovare un’ occupazione in una pizzeria. Si è presentata nell’abitazione  di uno dei due uomini che le aveva offerto un impiego. «Vieni qui in campagna da me», e  poco dopo si è ritrovata in una trappola e ha subito abusi sessuali a turno da due uomini, tra cui l’imputato.   Ieri il Collegio Penale del Tribunale di Latina - presieduto dal giudice Mario La Rosa -  ha condannato alla pena di sette anni e sei mesi, A.C., queste le sue iniziali, ritenuto il presunto responsabile di violenza sessuale aggravata.  La vittima che si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Sabrina Lucantoni, è rimasta traumatizzata e ha intrapreso un percorso psicologico con il centro Antiviolenza Marielle Franco di Nettuno.  Ieri nel corso dell’ultimo atto del processo in Tribunale il pubblico ministero Marina Marra ha ricostruito i fatti e al termine del suo intervento ha chiesto la condanna a sei anni. Dopo la camera di consiglio il Collegio Penale ha emesso la sentenza ritenendo A.C., responsabile delle condotte contestate.  I fatti  sono avvenuti l’8 febbraio del 2019 vicino Latina, tra Acciarella e  Borgo Santa Maria,  era stato l’allora Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza, titolare del fascicolo,   a coordinare le indagini condotte dai Carabinieri,  sulla scorta della denuncia presentata dalla parte offesa che aveva descritto in modo molto analitico quella notte di inferno.  
Prima la proposta di lavorare in pizzeria, poi -  secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti -  alla giovane viene offerta una bevanda, non è più lucida, è stordita,  l’imputato insieme ad un altro uomo mai individuato e che non è stato indagato e di conseguenza non è finito sotto processo,  abusa a turno della giovane che è bloccata. La scena sembra uscita da un film dell’orrore:  non si può muovere perchè le bloccano i polsi ed è costretta a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà.  Quando riprende i sensi e si risveglia capisce di essere stata violentata e poche ore dopo denuncia tutto. La ricostruzione offerta nel corso delle indagini preliminari era stata confermata in un secondo momento nel corso del dibattimento dalla parte offesa. Ieri il Tribunale ha condannato l’uomo oltre alla pena di sette anni e sei mesi.

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