Giudiziaria
15.07.2025 - 22:15
Durante la seconda udienza del procedimento penale “Assedio”, svoltasi oggi dinanzi al Tribunale di Latina, è stata accolta l’istanza di costituzione di parte civile presentata dall’associazione “Reti di Giustizia. Il sociale contro le mafie”.
L’associazione ha espresso profonda soddisfazione per l’ammissione, evidenziandone l’importante significato collettivo. Il Tribunale ha infatti riconosciuto come potenzialmente lesi dai reati di stampo mafioso contestati agli imputati gli interessi generali tutelati dallo statuto dell’associazione.
Secondo quanto dichiarato nel comunicato diffuso da “Reti di Giustizia”, questa ammissione rappresenta un’occasione fondamentale per dare voce alla parte sana della comunità cittadina, danneggiata e violata dalle condotte criminali perpetrate sul territorio e da una gestione politica e morale definita come “mala gestio”, la cui responsabilità resta incontrovertibile, a prescindere dall’esito del processo.
L’associazione sottolinea che la propria presenza nel procedimento sarà interamente volta a rappresentare le istanze dell’antimafia sociale, dando concretezza ai principi di giustizia, dignità e tutela del bene comune. L’obiettivo è denunciare e contrastare gli abusi di potere, le sopraffazioni e l’uso privato del bene pubblico messi in atto dalle mafie e da coloro che ne sono complici o funzionali.
“Reti di Giustizia” definisce la costituzione di parte civile come un atto di resistenza sociale e culturale contro ogni forma di potere mafioso, riaffermando l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e nella difesa del territorio, ancora segnato da gravi atti intimidatori e da un clima di retorica sulla sicurezza che cela, secondo l’associazione, la volontà politica di indebolire la lotta alla mafia.
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