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Il fatto

Abusi choc, il Riesame conferma le accuse 

La terza indagata aveva impugnato l'ordinanza restrittiva

Sono rimaste inalterate le esigenze cautelari nei confronti della donna, indagata nell’inchiesta per abusi sessuali che ha portato in carcere lo scorso 9 giugno oltre che il marito di lei, un 44enne di Velletri e un’infermiera dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. I giudici del Tribunale del Riesame hanno respinto la richiesta della difesa della donna, arrestata nell’ambito di un'indagine condotta dalla Squadra Mobile di Latina e coordinata dal Procuratore Aggiunto Luigia Spinelli e dal pubblico ministero Marina Marra.
A seguito dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari  Laura Morselli, la difesa del 44enne di Velletri e della donna, hanno impugnato il provvedimento restrittivo, mentre l’infermiera del Goretti non si è appellata al Riesame. Una volta che saranno depositate le motivazioni il quadro investigativo sarà ancora più chiaro. I fatti contestati risalgono a  partire dallo scorso marzo quando era iniziata l’inchiesta e in un primo momento il reato contestato era quello di maltrattamenti. Quando l’indagine è andata avanti, la Polizia ha scoperto ben altro. I reati ipotizzati sono pesanti: violenza sessuale aggravata su minore e poi anche detenzione di materiale pedopornografico. Sui cellulari e gli altri apparati dei tre indagati sono stati trovati dei video che ritraevano un minore che compiva atti sessuali. Nelle motivazioni depositate per la posizione dell’uomo, i giudici avevano sottolineato che sussiste il pericolo di reiterazione del reato che deriverebbe dalla continuità del tempo di queste condotte. Secondo la ricostruzione degli investigatori,  l’uomo avrebbe avuto una relazione con l’infermiera del Santa Maria Goretti di Latina e insieme alla moglie si sarebbero scambiati dai rispettivi smartphone dei  video dove vi era anche un minore.

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