Il caso
30.07.2025 - 10:00
Questa è la storia di un processo del secolo scorso. E’ il caso di fare una premessa per comprendere meglio il tempo trascorso: il presidente della Repubblica era Carlo Azeglio Ciampi, al cinema usciva il Miglio Verde, WhattsApp non esisteva e il portiere della nazionale Italiana Donnarumma aveva appena sei mesi. Nel capo di imputazione scritto utilizzando il sistema Windows 97 il bottino è espresso in lire, la moneta utilizzata prima dell’entrata dell’euro.
Ben 30 milioni per una rapina al Centro Commerciale Emiliani di Sezze Scalo, sulla Monti Lepini, e 15 milioni tra assegni e cash è il bottino del colpo in un distributore di Latina. In un altro caso la rapina sempre in un distributore era fallita per «l’energica reazione della parte offesa» è riportato nelle carte dell’inchiesta, mai come in questo caso ingiallite dal tempo.
I fatti contestati sono avvenuti tutti nel settembre del 1999 tra il 7 e il 22 settembre. L’iter giudiziario non si è ancora concluso, anzi. La sentenza era stata emessa dal Collegio Penale del Tribunale di Latina, era il 16 luglio del 2015 e il titolo sul giornale dove riportammo la notizia era significativo: «La sentenza arriva dopo 16 anni». A seguito del deposito delle motivazioni, novanta giorni dopo la decisione, nelle scorse settimane è stato fissato il processo in Corte d’Appello. Il collegio difensivo aveva impugnato dieci anni fa le condanne per sei imputati, quattro invece erano stati assolti. Per tutto questo tempo del processo, nonostante il ricorso presentato, non si è saputo più nulla.
Le tappe di questa vicenda giudiziaria si snodano nel corso di 26 anni. Le rapine risalgono al 1999, a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, erano state emesse anche delle misure restrittive all’epoca dei fatti dal gip di Latina. Il decreto che disponeva il giudizio risale al 12 gennaio del 2004, per svolgere il processo in Tribunale a Latina tra cambi di collegio penale e difetti di notifica e una serie di rinvii, ci sono voluti 11 anni per arrivare alla sentenza di primo grado.
Era caduto anche il vincolo associativo, per gli imputati le condanne variavano da un anno a quattro anni e sei mesi, per due rapine e una tentata rapina. Tra le rapine che avevano suscitato anche un certo allarme quella nel Centro Emiliani di Sezze Scalo e i presunti responsabili del colpo avevano aperto il fuoco sparando un colo di pistola che era terminato sulla scrivania di un ufficio, due persone erano state anche picchiate con il calcio della pistola.
Già in primo grado alcuni reati erano stati dichiarati prescritti. Il prossimo 13 ottobre il processo davanti ai giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Roma che rischia di stabilire un record: sarebbe uno dei processi penali più lunghi di sempre. Dai fatti saranno passati 26 anni e un mese.
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