Il fatto
31.07.2025 - 10:20
E’ stata nuovamente ascoltata dagli inquirenti l’infermiera di 47 anni dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, detenuta in carcere a Rebibbia con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore. Gli investigatori ipotizzano anche la detenzione di materiale pedopornografico: sul cellulare vi erano alcuni file che ritraevano un minore che compiva atti sessuali e il materiale sarebbe stato scambiato - secondo quanto ricostruito - tra la donna, l’uomo con cui ha intrapreso una relazione, un 44enne anche lui in carcere e la moglie di lui, destinataria di una misura restrittiva. Nelle scorse settimane l’infermiera dell’ospedale è stata interrogata. L’inchiesta è condotta dal magistrato Luigia Spinelli, Procuratore facente funzioni e titolare dell’inchiesta insieme al pubblico ministero Marina Marra. Stretto riserbo su quello che è emerso nel corso dell’audizione. In occasione dell’interrogatorio di garanzia che si era svolto subito dopo la notifica dei provvedimenti restrittivi l’indagata si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Le indagini della Squadra Mobile di Latina sono scattate a seguito della denuncia presentata ad un centro antiviolenza da alcune persone vicine alla donna che hanno intuito e poi visto un radicale cambiamento, sia dell’umore che anche di altri aspetti della vita quotidiana.
Proprio questo ha indirizzato gli investigatori in una direzione e a ricostruire una serie di fatti che hanno portato il gip ad emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere accogliendo pienamente la richiesta dei pm. Non si esclude che l’infermiera molto stimata nell’ambiente sia stata plagiata ed è un'ipotesi.
Sono stati i suoi colleghi a cogliere un cambiamento del carattere al punto quasi da non riconoscerla.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione