Cerca

Il caso

Autovelox sulla Nettunense non omologati, il Comune li ha spenti da due settimane

In Consiglio a Lanuvio la dura critica dell'opposizione all'amministrazione e alla Polizia locale per averli tenuti accesi ignorando sentenze e Cassazione

Oltre mille multe in due mesi con l'autovelox fisso

Dal 13 luglio, nel silenzio generale, i due impianti autovelox lungo la Nettunense tra Aprilia e Campoleone, sono spenti. Lo ha dichiarato la capogruppo di minoranza, Signoriello, durante l’ultima seduta di consiglio a Lanuvio in un duro intervento di critica alla gestione degli impianti da parte dell’amministrazione e del comandante della Polizia locale a cui la consigliera ha chiesto direttamente se poteva confermare che, a fronte dell’ultima ordinanza della Cassazione che bocciava sanzioni e impianti, i due autovelox siano stati spenti. Domanda che è rimasta senza risposta («un silenzio assordante che non mi aspettavo» ha detto la Signoriello) legata ad un punto, l’approvazione di un debito fuori bilancio di 25mila euro per spese legali legate ai ricorsi contro le sanzioni da parte di alcuni cittadini.

«Una vergogna, abbiamo fatto pagare le multe a chi non poteva pagare per i ricorsi, mentre chi poteva, chi aveva i soldi o chi aveva una conoscenza delle norme non comune, ha fatto ricorso e ha visto annullarsi le sanzioni. Ma oltre a quelle 25mila euro ci sono somme che non conosciamo di mancati introiti. Vorrei sapere chi ha deciso di tenere accesi gli impianti dopo la prima ordinanza della Cassazione del 2024, perché se in passato di fronte alle mie insistenze ho sentito parlare di vergogna, oggi vorrei che si parlasse di responsabilità. Qualcuno deve avere responsabilità».


«Avete voluto fare i furbetti - rincara la dosa la consigliera Monterubbianesi - per sostenere un bilancio con gli introiti dei verbali ignorando già la prima ordinanza del 2024, e le diverse pronunce del giudice di pace».

Una valanga di censure che riguardano anche altri verbali annullati o revocati anche per i lunghi tempi: notifiche oltre i 90 giorni. «Siete stati sordi, tanto sordi, troppo sordi e ora è il momento della verità. E’ anche il momento però di accertare le responsabilità come quella di chi, dopo la prima ordinanza del 2024, ha deciso di mantenere attivi gli impianti» ha concluso la capogruppo Signoriello prima di annunciare il voto contrario (10 sì e 3 no) sui debiti fuori bilancio per le spese di giudizio che hanno visto il Comune soccombere.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione