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Il caso

Piscina comunale, il Consorzio chiede al Comune un tavolo di confronto

Le associazioni sportive puntano il dito contro il gestore: «Scelte arbitrarie sugli spazi, penalizzati atleti e famiglie».

Piscina comunale, i privati si fanno avanti
Lo sport del “mescolare le acque” è ancora poco conosciuto, ma a Latina – secondo le associazioni sportive del Consorzio – qualcuno ha iniziato a praticarlo. È con queste parole che il gruppo di ASD replica alle accuse mosse dal Concessionario delle piscine comunali, Nuoto 2000, che le aveva accusate di discriminare altre realtà.
Le società – Latina Aquateam, Antares NT, Pallanuoto Latina, Polisportiva Hyperion Latina Onlus ASD e Latina Nuoto – ribaltano la prospettiva: a loro avviso, è stato proprio il gestore a operare “distinguo” tra le varie realtà, assegnando spazi e orari con criteri personali, escludendo in parte o del tutto alcune squadre.

Criteri contestati
 Il nodo centrale riguarda l’applicazione del criterio meritocratico previsto dall’Asseverazione al Piano Economico Finanziario approvata dal Comune a dicembre 2024, secondo cui la priorità spetta ad atleti e squadre di interesse nazionale nelle discipline di nuoto e pallanuoto. Secondo le ASD, questo principio non sarebbe stato rispettato: Nuoto 2000 avrebbe riservato spazi anche ad associazioni non prioritarie o alle proprie squadre, precludendo opportunità a realtà con categorie e classifiche più alte. Tra i casi citati, quello della Antares NT, squadra di pallanuoto in Serie C nazionale, che avrebbe ricevuto meno spazi rispetto a quanto richiesto, trovandosi costretta a condividere la vasca con team di categoria inferiore o a rinunciare a determinati giorni. Situazione analoga per le società di nuoto agonistico Latina Aquateam e Latina Nuoto, penalizzate – secondo la loro versione – a vantaggio di altre realtà.

Spazi vuoti e mancata disponibilità
Le associazioni segnalano anche fasce orarie in cui la piscina resterebbe vuota o destinata ad attività diverse, nonostante le richieste di utilizzo. Un esempio riguarda la Polisportiva Hyperion Onlus ASD, che in passato usufruiva gratuitamente di corsie per attività con persone diversamente abili, mentre oggi si vedrebbe negare tale opportunità. Il Consorzio sottolinea che, pur in presenza di spazi non utilizzati o corsie libere, le richieste sarebbero state respinte o limitate. “Il gestore – affermano – avrebbe un ritorno economico maggiore affittando tali spazi alle ASD terze, vista anche l’alta tariffa prevista dal PEF”.

Assenza di un tavolo di confronto
Un altro punto critico, secondo le società, è l’assenza di un tavolo tecnico promosso dal Comune tra gestore e associazioni. Le ASD dichiarano di aver inviato richieste già da maggio per programmare la nuova stagione, ma a distanza di mesi sarebbero ancora in attesa di una risposta. Le società chiedono che il nuovo Direttore esecutivo del contratto verifichi la gestione recente delle piscine e riporti l’equità di trattamento. “Tutti hanno diritto allo sport – affermano – soprattutto quando si tratta di un bene pubblico”.

Appello al Comune
Il Consorzio chiede all’Amministrazione di intervenire “con forza e coraggio” per tutelare i diritti delle realtà sportive escluse o penalizzate, ricordando che già a gennaio era stato promesso un incontro con il Concessionario. “Settembre è vicino – concludono – e la nuova stagione è alle porte: serve un confronto concreto e risolutivo”.  

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