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Il caso

«Pericolosa sottovalutazione delle mire sugli appalti»

L’associazione «Antonino Caponnetto» torna sull’informativa della Dia di Napoli

«Pericolosa sottovalutazione delle mire sugli appalti»
Il caso della relazione della Dia su una serie di rapporti del nipote di Francesco Schiavone Sandokan registrati a Minturno e allegati in queste settimane agli atti relativi ai procedimenti sull’imprenditore di Casal di Principe sembra destinato a tenere banco in questo scorcio di fine estate.
 L’ultimo intervento in ordine di tempo è firmato dalla segretaria nazionale dell’associazione nazionale antimafia «Antonino Caponnetto», Simona Ricotti, che in una lunga nota divulgata ieri elenca una serie di anomalie, legare soprattutto ad una informativa della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli.
«L’associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”, ritiene doveroso evidenziare ancora una volta l’inquietante situazione del sud pontino. - scrive Ricotti - Emerge con chiarezza, e la nostra Associazione lo ha sempre denunciato, che da oltre 40 anni personaggi legati alla camorra operano in maniera diretta o per interposte persone nel territorio del sud pontino, troppo spesso nel silenzio, quando non la complicità, delle istituzioni. Le notizie di stampa degli ultimi giorni che parlano di rapporti tra l'imprenditore di Casal di Principe, Nicola Schiavone detto"o russ", con persone con ruoli specifici del Comune di Minturno, attraverso un addetto alle mense scolastiche per ottenere appalti nel settore Lavori pubblici, appalti per chiamata senza gara, ne è esempio emblematico. Tutto questo nell'informativa della DIA che riguarda le indagini su Nicola Schiavone e incontri più volte registrati. - aggiunge la segretaria dell’associazione nella nota - Da ultimo, sempre sulla stampa, la notizia della nomina fiduciaria a Gaeta da parte del Sindaco di un dirigente, in precedenza in servizio a Sessa, Ponza e Minturno, il cui nome ricorre in alcune indagini della DDA di Napoli. Nomina, quanto meno inopportuna. L'associazione Caponnetto esprime la propria preoccupazione davanti alla continua sottovalutazione dei problemi che stanno uccidendo un intero territorio. Il Commercio e l’edilizia risultano sempre più inquinati da riciclaggio, usura e traffico di droga. Si rende sempre più inderogabile la presenza di una sezione staccata della DIA e un super commissariato a coordinare e supportare l'azione delle forze dell'ordine, sempre encomiabili, ma purtroppo insufficienti, sul territorio. E ritorniamo a sottolineare l'errore fatto dalla Politica di sopprimere la sezione del Tribunale di Gaeta, che andava invece, proprio per la peculiarità del territorio, potenziata con una sezione della Procura della Repubblica. Le amministrazioni comunali dovrebbero essere particolarmente attente ai rapporti con terzi, che implicano interventi sul territorio, attivando i doverosi anticorpi soprattutto quando si ricorre ad appalti e subappalti al fine di evitare che venga messa a rischio l’integrità delle istituzioni e si creino situazioni di malagestio della cosa pubblica e dinamiche di distorsione della libera concorrenza».

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