Il fatto
25.09.2025 - 10:00
Sono state depositate dai giudici del Tribunale per i Minori di Roma le motivazioni della sentenza nei confronti dei quattro imputati, (tutti minori all’epoca dei fatti) residenti a Latina finiti sotto processo per l’aggressione avvenuta il pomeriggio del 24 giugno del 2022 sulla spiaggia del Lido al Cancun, ai danni di un imprenditore e del figlio.
Assoluzioni e perdono giudiziale. Era stata questa la decisione dei magistrati. Le accuse contestate erano quelle di estorsione aggravata e lesioni aggravate come disposto in occasione della richiesta di giudizio immediato. «La difficoltà maggiore del collegio - è riportato nelle motivazioni - è stata quella di accertare le responsabilità, considerata la lacunosità ed a tratti la contradditorietà delle dichiarazioni dei testimoni». I giudici hanno sottolineato anche un altro aspetto. «I testimoni presenti in spiaggia invece che intervenire giravano i filmati con il cellulare», hanno scritto.
«E’ evidente la confusione di un testimone nella ricostruzione della vicenda, il suo condizionamento, dovuto non soltanto al fatto che gli imputati erano soggetti del posto e che comunque gravitano nella zona ma anche delle suggestioni che nel corso delle indagini il testimone ha subito nel visionare le immagini». Nel caso di un altro giovane imputato, il Collegio Penale lo ha ritenuto meritevole del perdono giudiziale: «Perchè conduce una vita lontana da ambienti criminali e regolare».
Anche un altro imputato che ha partecipato all’aggressione ha ottenuto il perdono giudiziale. I giudici hanno sottolineato che non è emersa la prova che l’aggressione in danno del figlio dell’imprenditore sia avvenuta da parte dei cinque giovani «nè in circostanze da ostacolare la privata difesa, essendo avvenuti i fatti in pieno giorno, alla presenza di diverse persone che avrebbero potuto intervenire». Alla fine i giudici per la posizione di tre giovani hanno accolto la ricostruzione del collegio difensivo degli imputati, gli avvocati Gaetano Marino, Massimo Frisetti, Marco Nardecchia e Stefano Pacini.
Il Tribunale di Roma ha escluso l’aggravante dei futili motivi e la minorata difesa e per i minori che hanno beneficiato del perdono giudiziale i giudici hanno concesso le attenuanti generiche. L’accusa rappresentata dal pm Tullia Monteleone aveva chiesto la condanna a dieci mesi.Tutti gli imputati, in concorso anche con due ragazzi che all’epoca avevano 18 anni e con un minore non imputabile (nei cui confronti si è proceduto separatamente), avevano utilizzato cinque ombrelloni e delle sdraio per trascorrere una giornata al mare, «usando violenza e minacce per non pagare il relativo prezzo e alle ripetute richieste di pagare quanto dovuto (30 euro per ogni ombrellone) si allontanavano e poi rientravano dopo pochi minuti armati di bottiglie di vetro con cui veniva colpito alla testa il titolare dello stabilimento.
Aveva osservato la pubblica accusa nel capo di imputazione. La parte offesa era stata accerchiata e colpita con un pugno sul volto era caduta a terra ed era stata colpita con calci e pugni anche con una bottiglia, il figlio dell’imprenditore era intervenuto ed era stato ferito anche lui «Stanotte torno e brucio questo locale», aveva detto uno dei minori. Adesso le motivazioni a distanza di tre mesi dalla sentenza.
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