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Il fatto

Gli offrono cibo, lui ringrazia urinando

A due immigrati che da qualche tempo gravitano intorno alle aree pubbliche del grattacielo di Aprilia, è stato offerto del cibo. Attimi di tensione

Gli offrono cibo, lui ringrazia urinando

Attimi di tensione dopo un gesto di altruismo da parte dei responsabili di uno degli stand gastronomici. L’altra sera infatti, a due immigrati che da qualche tempo gravitano intorno alle aree pubbliche del grattacielo di Aprilia, è stato offerto del cibo. Lo hanno fatto con cordialità non solo alcuni residenti che li hanno invitati a sedersi sulle panche con loro, ma lo hanno fatto soprattutto i responsabili dello stand.

«Sono due persone che da qualche tempo si aggirano in questa zona, di solito non danno fastidio, spesso dormono anche qui nei parchi, non hanno mai creato grossi guai» hanno raccontato alcuni residenti ieri mattina. «E’ vero a volte li vedi sdraiati sulle panchine dell’area gestita dal nostro comitato, ma non hanno mai ad esempio, causato danni, provato a forzare la porta della casetta». Insomma due soggetti che non avevano creato prima problemi.
«Per questo avendo capito che avevano fame, alcuni cittadini che erano accanto a noi li hanno invitati ad avvicinarsi e gli hanno offerto da mangiare» raccontano.


Tutto bene, un bel gesto, che però poco dopo ha riservato la peggiore delle sorprese. «Forse avevano bevuto, no lo sappiamo, ma hanno iniziato a diventare molesti e qualche minuto dopo uno dei due si è messo ad urinare senza problemi qui contro le siepi, a meno di otto metri dallo stand».

«Per fortuna che se ne sono andati perché quando si è iniziata a spargere la voce, la situazione ha rischiato di degenerare». Qualcuno infatti vista la presenza di famiglie con bambini, e appreso di ciò che era appena sucesso si sarebbe messo sulle tracce della coppia di immigrati, forse indiani.

«Ma si può fare una cosa del genere?» si chiede un residente della zona, «Dico io - aggiunge un altro -, solo che poco prima ti hanno offerto del cibo e tu ringrazi così? Che integrazione è questa? Che rispetto è?».

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