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Indagini incrociate

Quei legami tra estorsioni e bombe

Nelle scale delle case popolari di viale Nervi vicine al condominio danneggiato dall’ultima bomba vivono sia il padre del 25enne vittima di estorsione che un nipote del trafficante di via Darsena

Quei legami tra estorsioni e bombe

All’esito della prima indagine che ha svelato una delle azioni di forza compiute dai giovani emergenti della fazione cresciuta attorno agli affari con la piazza di spaccio dei palazzi Arlecchino, iniziano a emergere collegamenti utili per interpretare il clima di tensioni tra sodalizi contrapposti che ha fatto scatenare la serie di attentati esplosivi di settembre, quattro nel giro di dieci giorni.
Sono diverse le coincidenze che rafforzano i sospetti investigativi sulle dinamiche tra i gruppi rivali. Uno degli episodi chiave è l’arresto per estorsione del ventenne Mattia Spinelli, accusato di violenze contro il padre di una vittima, nel cui appartamento si era già verificata un’aggressione e atti intimidatori.

Il caso si intreccia con l’ultimo attentato del 18 settembre, avvenuto a poche scale di distanza, e si collega anche alla seconda esplosione del mese, accaduta nell’abitazione di un noto trafficante, zio di un altro ragazzo vicino alla rete dello spaccio. Gli episodi si concentrano in un’area ristretta tra viale Nervi e via Guido Rossa, dove risiedono esponenti delle due fazioni in conflitto. Emergono così indizi concreti che una delle bande contrapposte ai giovani delle case Arlecchino sia proprio quella dei ragazzi delle “piccole vele” di viale Nervi.

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