Il caso
11.10.2025 - 11:31
Ammessa la costituzione di parte civile della tutrice della minore per il caso della sposa bambina. E’ la decisione del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale Barbara Cortegiano. Sarà assistita dall’avvocato Pasquale Lattari. Ieri in aula è stata presentata la richiesta di costituzione di parte civile dal Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Caterina Egeo. In Tribunale era presente anche il sindaco di Latina Matilde Celentano.
«E’ un grave e grande danno per la città, è stato un episodio che ha scosso l’opinione pubblica. Sono fiduciosa che sarà accolta la richiesta di parte civile - ha detto il sindaco - la tutela dei bambini deve venire prima di tutto e io sono il sindaco che tutela le minoranze». Presentata la richiesta dalla Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Monica Sansoni, rappresentata dall’avvocato Giuliana Marano, da parte dell’Associazione Insieme a Marianna, rappresentata dall’avvocato Felicia D’Amico e di No child abuse, rappresentata dall’avvocato De Stefano.
Il 14 ottobre il giudice scioglierà la riserva. Sono in tutto quattro gli imputati per i reati di natura sessuale contestati dal pubblico ministero Giuseppe Miliano nell’ambito delle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, diretti dal tenente colonnello Antonio De Lise. Per un quinto imputato viene contestato anche lo spaccio. La Procura contesta la violenza sessuale per il padre e la madre dei due minori che riguardano l’obbligo del genitore di tutelare la vita, l’incolumità e la moralità sessuale dei minori, adottando le misure più drastiche per raggiungere questo obiettivo.
«Non hanno impedito che la figlia andasse a convivere», è contestato nei confronti del padre e della madre dell’adolescente. Nei confronti dei genitori del minore componente della famiglia di Ferdinando Di Silvio detto Gianni, la Procura ha contestato che hanno assunto una posizione di controllo nei confronti della 13enne che era fidanzata con il figlio, non impedendo - è riportato nelle carte dell’inchiesta - che il figlio consumasse rapporti sessuali da cui derivava lo stato di gravidanza». I fatti fino al giugno del 2021.
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