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I fatti

Caso Tiero, l'assunzione pilotata della figlia: dal contratto al mutuo

La contropartita per l'interessamento in Regione per i posti letto nella struttura sanitaria

Tiero, l'accusa è corruzione. Sei indagati nell'inchiesta della procura di Latina

Enrico Tiero

Un’ assunzione pilotata. Lo sottolineano più volte le carte dell’inchiesta  che hanno portato agli arresti domiciliari il consigliere regionale di Fratelli di Italia  Enrico Tiero, conosciuto come «Fratò». Un contratto a tempo indeterminato per la figlia nel giugno del 2023  rappresenta  la contropartita per l’interessamento e l’impegno profuso in Regione per l’ampliamento dei posti letto nella struttura sanitaria dove lavorava la figlia.  «Che sia pilotata -  sottolinea nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Cario - è comprovato dal mancato esercizio dei poteri disciplinari del datore di lavoro oltre che l’individuazione di orario di lavoro più comodo a lei riservato».  

In una conversazione, quando la figlia chiede al padre il motivo per il quale il contratto sia diventato a tempo indeterminato  «il consigliere regionale ride, compiaciuto per un risultato che neanche la figlia conosce, conseguenza della sua attivazione in una struttura privata», è scritto nelle carte dell’inchiesta.   E’ una conseguenza dell’operato del papà: le conferma e illustra i vantaggi. La ragazza è stata inserita nei turni postumi alla data di scadenza del suo contratto e questo mette in evidenza l’accordo per farla transitare a tempo indeterminato che esisteva - riporta il giudice  - già da tempo direttamente tra il consigliere regionale e i responsabili della struttura senza aver interpellato la diretta interessata».

E’ il giugno del 2023 quando gli investigatori ascoltano e annotano una conversazione che ritengono importante per l’impianto accusatorio.  «Se te lo rinnovano e te lo fanno a tempo indeterminato, potresti pure chiedere un mutuo, se vuoi inizia a vedere una casetta». 
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e i finanzieri del Nucleo Pef della Guardia di Finanza hanno messo in rilievo negli accertamenti la frenetica attività dell’esponente politico:   «si adopera, sollecita le varie istanze di terzi compartecipi a fronte della sistemazione lavorativa dei suoi fedelissimi conoscenti che in passato avevano fornito il loro aiuto elettorale o di soggetti che possono essere facilmente inglobati in un bacino di utenza al quale rivolgersi in caso di necessità». 

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