I fatti
21.10.2025 - 08:35
Nei giorni scorsi la sentenza di condanna per un ramo dei Di Silvio nell’ambito dell’operazione Nico condotta dalla Dda dove veniva contestato lo spaccio di sostanze stupefacenti. Erano state 11 le condanne, un’assoluzione e un rinvio a giudizio. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Marisa Mosetti, aveva riconosciuta l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio.
Erano state queste alcune condanne: 14 anni e 8 mesi nei confronti di Ferdinando detto Maccio Di Silvio, 10 anni e 4 mesi per Giovina Di Silvio detta Anna o Piki, pena di 13 anni e 4 mesi per Antonio Di Silvio detto Cavallo. Nei giorni scorsi il gup del Tribunale ha accolto la richiesta delle difese concedendo gli obblighi di dimora per gli imputati. Nell’inchiesta è emerso che avevano un ruolo le donne.
Il mercato di vendita degli stupefacenti, tramite l’apporto delle donne, era sempre attivo, 24 ore su 24. Macciò - secondo l’accusa - era in grado di intrattenere i rapporti con i diversi fornitori della droga. Gestita una delle piazze di spaccio da una casa popolare al piano terra di una palazzina di via Grassi.nel quartiere Nicolosi.Nel corso delle indagini davanti al Tribunale del Riesame era stato annullato il capo di imputazione relativo alla contestazione dell’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Nei giorni scorsi la sentenza.
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