La nota
26.10.2025 - 15:05
"Latina è la provincia con i redditi dei lavoratori dipendenti più bassi del Lazio, con una media annua di appena 24.496 euro, molto al di sotto della media regionale e lontanissima da Roma e Viterbo. Una situazione che si riflette anche sulle pensioni e che mostra un quadro economico drammatico, aggravato da inflazione, caro vita e stipendi fermi da anni". Lo dichiarano in una nota gli attivisti del Movimento 5 Stelle, che continua: "Una città dove molte famiglie non riescono più a riempire il carrello della spesa, e dove negli ultimi mesi si è assistito a un’ondata di scioperi senza precedenti: dai dipendenti pubblici alla polizia locale, dai lavoratori di ABC agli operatori del trasporto e dell’assistenza scolastica.
Un segnale evidente di un disagio profondo e di una crescente sfiducia verso un’amministrazione che non ha saputo dare risposte".
E ancora: "Proprio per contrastare questa crisi salariale, il Movimento 5 Stelle Latina aveva già presentato a novembre 2024 una mozione per introdurre il salario minimo di 9 euro lordi l’ora negli appalti pubblici, discussa poi nel 2025.
Durante il confronto in aula, la maggioranza ha tentato di modificarla con correttivi che ne avrebbero snaturato il senso, inducendo la consigliera Maria Grazia Ciolfi a non accettare le modifiche. Una scelta coerente, oggi più che mai confermata dai numeri: Latina continua a restare indietro, mentre altre città, come Cisterna di Latina, fanno passi avanti concreti grazie al lavoro del consigliere Elio Sarracino, che ha portato all’approvazione della stessa proposta. Mentre il Consiglio comunale di Cisterna ha approvato la mozione del Movimento 5 Stelle per l’introduzione del salario minimo di 9 euro lordi l’ora negli appalti pubblici, nel capoluogo pontino tutto è fermo. A Latina, nonostante mesi di dibattiti e mozioni, il tema è stato bocciato da una maggioranza sorda alle difficoltà dei lavoratori e insensibile al problema dei salari più bassi del Lazio. Una contraddizione evidente e inaccettabile: mentre a pochi chilometri di distanza si compiono passi concreti per garantire dignità economica e giustizia sociale, a Latina la politica continua a voltarsi dall’altra parte".
Così Benedetta Malagola, rappresentante del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Latina: "È paradossale che Cisterna abbia saputo approvare una misura di buon senso e civiltà, mentre nel capoluogo, dove i dati sui salari e la precarietà sono ancora più drammatici, la maggioranza di centrodestra si sia limitata a bocciare la nostra mozione. A Latina si continua a parlare di lavoro, ma senza mai difendere chi lavora davvero. E intanto, i cittadini assistono a una politica che si perde in polemiche mentre le buste paga restano da fame”.
Un richiamo arriva anche da Pasquale Palmisano, referente formazione del gruppo territoriale M5S Latina: "In altri comuni della provincia e in Regione Lazio il salario minimo è stato sostenuto e votato anche da forze politiche di orientamento diverso. Questo dimostra che, quando c’è volontà, i risultati si ottengono. A Latina, invece, si preferisce la propaganda alla concretezza.
È un atteggiamento miope e dannoso: qui non si tratta di ideologia, ma di garantire a ogni lavoratore un compenso equo e dignitoso, come già accade in 22 Paesi europei”.
Il Movimento 5 Stelle di Latina sottolinea come la bocciatura della mozione comunale sia un segnale di chiusura e incoerenza: la stessa proposta, volta a introdurre un criterio premiale negli appalti per le aziende che garantiscono almeno 9 euro lordi l’ora, è stata approvata in Regione e in altri comuni, ma rifiutata proprio dove la condizione economica è più fragile.
"Latina è ormai il simbolo delle contraddizioni del centrodestra – conclude Antonio Mustacchio, del gruppo territoriale M5S Latina –. Da un lato si parla di ‘salario giusto’, dall’altro si cancellano dai testi ogni riferimento concreto ai 9 euro l’ora. Intanto, in città i lavoratori di ABC, del trasporto pubblico e dei servizi sociali continuano a protestare per condizioni economiche inaccettabili. È tempo che la politica smetta di fare finta di non vedere e inizi a garantire ciò che dovrebbe essere scontato: il diritto a un lavoro dignitoso e a una retribuzione equa”.
Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Latina ribadisce il proprio impegno a continuare la battaglia sul territorio, tra i cittadini e nelle piazze, per sensibilizzare la collettività sull’urgenza di approvare una legge sul salario minimo legale anche in Italia: una misura ormai indispensabile per ridare speranza e dignità al mondo del lavoro.
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