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Sfratto dall’autoparco, Carnevale in crisi

«Fiducia tradita, niente carri»

L’Abca rinuncia a sfilare nell’edizione 2026: «Il Comune prima ha riconosciuto che non dovevamo 40mila euro per gli spazi, poi ha fatto retromarcia chiedendoci 7000 euro di utenze pregresse»

«Fiducia tradita, niente carri»

I carristi dell’Abca confermano la volontà di rinunciare al Carnevale Apriliano 2026 per protestare contro «l’assenza di dialogo» con il Comune. Una decisione presa dopo il “tira e molla” rispetto alla richieste economiche per l’utilizzo dell’autoparco di viale Europa.

Nei mesi scorsi infatti l’Ente di piazza Roma aveva chiesto il pagamento di oltre 41mila euro tra canoni e utenze per l’utilizzo degli spazi, una cifra contestata dall’Associazione delle Botteghe del Carnevale Apriliano che sottolineava come la sede venisse usata in forza a una delibera di Giunta del gennaio 2023 che concedeva il comodato d’uso gratuito. Rimostranze che in un primo incontro sono state accolte dall’Amministrazione comunale, salvo poi essere parzialmente smentite in un secondo confronto dove il Comune ha comunque chiesto il pagamento delle utenze pregresse (416 euro per 17 mensilità per un totale di poco più di 7.000 euro). Questo atteggiamento, unito al fatto che a febbraio 2026 i carristi avrebbero dovuto comunque lasciare l’autoparco, ha portato alla rottura. «Nel primo incontro alla presenza della Commissione straordinaria - spiega l’Abca - era stato riconosciuto un errore degli uffici comunali, che avevano inviato i solleciti a firmare la concessione per i locali e tutta la documentazione successiva a un indirizzo mail sbagliato. Perciò il Comune aveva rinunciato a chiederci 40mila euro, visto l’errore compiuto. Ma nell’incontro successivo l’atteggiamento è cambiato, l’ufficio Patrimonio ci ha chiesto il pagamento delle utenze pregresse. Una cifra che si aggira sui 7000 euro».

Un atteggiamento di chiusura che ha indispettito i carristi, che nel corso della conferenza (con Luciano Poli e Biagio Capasso) hanno ripercorso tutta la storia muovendo critiche all’Amministrazione, in particolare al dirigente del settore Lavori Pubblici Paolo Terribili, alla responsabile dell’ufficio Patrimonio Roberta Pennini e alla Commissione Straordinaria. «Da mesi la nostra associazione cerca di instaurare un dialogo con la Commissione straordinaria, lo abbiamo fatto con rispetto e con proposte. Purtroppo però questo dialogo non è mai davvero iniziato. I due incontri hanno evidenziato - spiega l’Abca - soluzioni una il contrario dell’altra, in un primo confronto ci erano state riconosciute le nostre rimostranze ma successivamente nel secondo incontro tutto è stato ridiscusso, tornando al punto di partenza. Un confronto quest’ultimo dove abbiamo avuto l’impressione di subire, nei modi e nei toni, un’immotivata predominanza ideologica. Questo epilogo ci porta a comunicare, nostro malgrado, che nel Carnevale Apriliano 2026 non ci sarà la sfilata dei carri».

Una perdita enorme per la città, visto che la manifestazione (uno dei punti di riferimento di tutto il Lazio) va avanti da oltre 50 anni. «Il fatto ancor più grave è che, con queste azioni, la Commissione straordinaria e alcuni dirigenti comunali hanno volute porre fine a una tradizione storica, culturale, sociale e folkloristica della città. Si è preferito, probabilmente, non riconoscere l’errore di chi ha gestito gli atti che hanno portato a questa situazione, senza ascoltare chi vive e opera gratuitamente sul territorio. Le istituzioni - continuano - appaiono in questa fase delicata per Aprilia ancora più lontane di chi, nella gestione politica della città, ci ha portato al Commissariamento (per mafia, ndr). Chiuse dietro un linguaggio che non ascolta, avvolte in procedure che dimenticano le persone. Così, piano piano, cresce una distanza. Una distanza che non si misura in metri, ma in fiducia».

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