Una furia nel locale, arrestato Sapurò. Minaccia gli agenti: vi sparo in testa
Nella notte tra sabato e domenica Antonio Di Silvio semina il panico litigando con la compagna, poi si scaglia contro gli agenti e ne colpisce uno al volto con una manata
Prima le gravi minacce pronunciate nei confronti dei poliziotti intervenuti per sedare una lite tra lui e la compagna all’interno di un locale notturno in fase di chiusura, poi la situazione è degenerata quando lui ha colpito uno degli agenti al volto con una manata. Un raptus di follia è costato un nuovo arresto per Antonio Di Silvio detto Sapurò, latinense di 44 anni, e per la donna che si trovava con lui, Stefania B. di 53 anni. Sono indiziati di minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è consumato in un locale notturno del capoluogo, da dove era partita la segnalazione al 112 perché la coppia stava litigando in maniera animata e, oltre a creare disturbo, impediva al gestore del locale di terminare le operazioni di chiusura dell’esercizio commerciale. All’arrivo delle pattuglie della Squadra Volante però Antonio Di Silvio e la compagna non ne volevano sapere di calmarsi, tantomeno di uscire dal locale. Così l’uomo ha iniziato a inveire contro gli agenti, pronunciando insulti e gravi minacce verso di loro come «Ti sparto in testa a te e tutta la tua famiglia» e poi ancora «Non contante niente, io sono un Di Silvio» incalzate anche dalla compagna. Nonostante il tenore dell’aggressione verbale i poliziotti hanno cercato di riportarlo alla calma, ma Sapurò per tutta risposta ha colpito al volto uno di loro con una manata. A quel punto è stato immobilizzato e portato in Questura per le pratiche dell’arresto, stessa sorte toccata anche alla donna che si trovava con lui. Prima del trasferimento in carcere però Antonio Di Silvio è stato portato in pronto soccorso, da un’ambulanza, in preda a uno stato di agitazione. Sul tenore delle minacce sono in corso le valutazioni da parte della Procura perché Antonio Di Silvio, sebbene sia ritenuto ormai da tempo un personaggio di secondo piano, appartiene comunque a una famiglia influente dei Di Silvio. È fratello di Costantino Patatone, tuttora detenuto per l’omicidio di Fabio Buonamano del 2010, figli di Ferdinando detto “il bello” ucciso con una carica esplosiva piazzata nella sua auto al lido di Latina nel luglio del 2003. Lo stesso Sapurò non è nuovo a episodi del genere: vent’anni fa si presentò armato di pistola, ed esplose alcuni colpi in aria, all’ingresso di una discoteca dove non era stato fatto entrare e rimase ferito dai colpi esplosi in risposta da un carabiniere libero dal servizio, che gli hanno provocato una grave disabilità.