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Il fatto

Botte alla moglie, condannato a 4 anni

Aveva più volte aggredito la vittima in presenza dei tre figli. Uno di loro ha testimoniato confermando il racconto della mamma

Botte alla moglie, condannato a 4 anni

(Foto di repertorio)

E’ stato condannato a quattro anni di reclusione il cinquantenne di San Felice Circeo accusato di prolungate violenze e vessazioni nei confronti di quella che oggi è la sua ex moglie. E’ quanto ha deciso il collegio penale del Tribunale di Latina ieri mattina, dopo un’udienza nella quale accusa e difesa si sono battute su posizioni diametralmente opposte. Il pubblico ministero, Valentina Giammaria, aveva chiesto una pena più pesante, 7 anni e dieci mesi di reclusione, al termine di una lunga ricostruzione dei fatti contestati. L’uomo rispondeva di lesioni e maltrattamenti continuati verso la donna anche davanti ai tre figli della coppia nonché di violenza sessuale.


Una catena di abusi posti in essere per anni accompagnate da atteggiamenti aggressivi e in un caso la vittima avrebbe subito una testata e ricevuto pugni sulle spalle, oltre ad una violenza sessuale, reato dal quale è stato assolto perché il fatto non sussiste in quanto in aula non è emersa la prova decisiva. Ma l’accusa più grave era riferita al tentativo di farla abortire quando era incinta dell’ultimo dei tre figli.

A carico dell’imputato è stato già emesso il divieto di avvicinamento alla vittima e infatti l’uomo è residente a Sabaudia. Il Tribunale ha anche riconosciuto il risarcimento alla donna, che si è costituita parte civile e imposto l’interdizione dell’imputato dai pubblici uffici per la durata della condanna. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Fabio Serecchia del Foro di Latina, non c’erano prove sufficienti per stabilire la responsabilità penale per tutte le contestazioni e inoltre la vittima avrebbe denunciato alcuni fatti solo a distanza di tempo.


L’esposto ai carabinieri è dell’ottobre del 2023 ma, appunto, i maltrattamenti erano risalenti nel tempo. Però quando il marito seppe della denuncia si «vendicò» perché proprio nei giorni successivi colpì la signora con una testata causandole lividi al volto e altre lesioni.
Una storia infernale che era stata descritta nei dettagli dalla donna nel corso del dibattimento e a corroborare quel racconto è intervenuta anche la testimonianza di uno dei figli della coppia che ha suffragato le denunce della mamma e quanto accadeva nella casa in cui abitavano a San Felice Circeo, cui dal 2023 l’imputato non può più avvicinarsi

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