Il caso
09.12.2025 - 08:00
E’ stata fissata per il prossimo 24 febbraio in Corte d’Assise d’Appello a Roma l’udienza che vede imputato un uomo di origine indiana, un bracciante agricolo di origine indiana, condannato alla pena di quattro anni per violenza sessuale su una minore. La sentenza era stata emessa lo scorso giugno dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Mara Mattioli nei confronti di S.K., queste le sue iniziali, 29 anni, residente a Priverno. Una volta depositate le motivazioni della sentenza di condanna, il legale dell’ imputato, l’avvocato Ernesto Renzi ha impugnato la condanna ed è stato fissato il processo di secondo grado.
Il presunto responsabile era stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata per la minore età della parte offesa. L’imputato, difeso dall’avvocato Ernesto Renzi, si trova agli arresti domiciliari e ha scelto il giudizio abbreviato, un rito previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena. La sequenza che aveva portato all’arresto dell’uomo si era consumata in un negozio del capoluogo nell’agosto del 2024, in via Emanuele Filiberto a Latina, a poca distanza dal quartiere Nicolosi e dalla circonvallazione. In base a quanto ricostruito dagli agenti della Squadra Volante, l’imputato aveva toccato la bambina mettendo un dito in bocca e simulando un atto sessuale, la piccina si era spaventata per quello che era successo. Immediatamente era scattato l’allarme al numero di emergenza del 112 ed era intervenuta una pattuglia della Polizia, gli agenti della Squadra Volante avevano raccolto la denuncia dei genitori della ragazzina e in poco tempo l’uomo era stato arrestato ed era finito prima in carcere e poi agli arresti domiciliari. Tutti i riscontri che avevano portato alla cattura del presunto responsabile erano stati condotti dagli investigatori della Squadra Mobile. In occasione della convalida dell’arresto, il giudice per le indagini preliminari aveva sottolineato che il 29enne non offre garanzie di autocontrollo. Nel corso del processo che si era concluso a giugno, il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva chiesto la pena di quattro anni, una richiesta accolta dal giudice. Tra due mesi il processo di secondo grado.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione