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Il processo

Abusi sessuali sulla cognata, il consulente: vittima attendibile

Deposizione della psicologa che ha visitato la parte offesa vittima di violenza

Abusi sessuali sulla cognata, il consulente: vittima attendibile

Revocata la misura degli arresti domiciliari per l’uomo, si tratta di L.M., queste le sue iniziali residente a Latina,  accusato di violenza sessuale nei confronti della cognata.  Il processo che si sta svolgendo in Tribunale - davanti al Collegio penale presieduto dal giudice Gian Luca Soana -   è alle battute finali. Ieri mattina è  ripreso con la testimonianza davanti al pubblico ministero Marina Marra della psicologa criminologa Alessia Micoli che ha depositato le conclusioni relative alla consulenza sull’attendibilità della parte offesa. Ha sostenuto  -  nel corso del dibattimento - che la vittima ha una disagio per degli eventi  traumatici del passato ma è stata ritenuta attendibile.  La parte offesa nel corso della penultima udienza quando aveva ricostruito i fatti aveva pianto durante la sua deposizione che a tratti era stata sofferta quando si era trattato di ripercorrere quello che era successo.  In base a quanto riferito dalla consulente la ricostruzione della donna è ritenuta coerente e davanti alla psicologa ha dichiarato e confermato quanto aveva già raccontato nel corso della deposizione in aula.  L’imputato che era stato sottoposto ad una misura restrittiva è difeso dagli avvocati Fabio La Macchia e Barbara Brugnettini che hanno contestato la consulenza.  L’uomo era stato arrestato nell’ambito di una indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Latina. Secondo quanto è emerso avrebbe costretto la parte offesa a subire atti sessuali contro la sua volontà; in un caso le ha  strappato dalle mani le chiavi di casa e ha chiuso a chiave la porta. In quella circostanza ha iniziato a palpeggiarla, afferrandola per le spalle e ha compiuto atti sessuali. E’ emerso che la donna è idonea a rendere una testimonianza. Dopo una prima denuncia la vittima ha presentato un’altra denuncia con una integrazione fornendo altri elementi.  I fatti contestati erano avvenuti nel maggio del 2024. Era stata drammatica - nel corso della precedente udienza - la testimonianza della vittima degli abusi che tra le lacrime aveva ricordato i fatti in maniera molto dettagliata: «Mio cognato era ossessionato e ha abusato», fino alle minacce gravissime. «Maledetta ti butto giù casa». Il processo riprende il 10 marzo quando è prevista la discussione con la sentenza. Nei confronti dell’uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento alla parte offesa e ha il braccialetto elettronico.

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