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Un evento straordinario, capace di unire sport, valori e senso di appartenenza, e destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva della città. Così il sindaco di Latina, Matilde Celentano, ha commentato il passaggio della Fiamma Olimpica, che ha portato nel capoluogo pontino circa 10mila persone, trasformando le strade cittadine in un grande palcoscenico di entusiasmo e partecipazione.
In una nota ufficiale, il primo cittadino ha voluto esprimere un sentito ringraziamento a tutte le istituzioni e alle donne e agli uomini che hanno contribuito alla perfetta riuscita della manifestazione: dal Prefetto Vittoria Ciaramella al Questore Fausto Vinci, dall’Arma dei Carabinieri alla Guardia di Finanza, fino alle forze dell’ordine, alla Protezione Civile comunale e regionale, alla Polizia Locale, alle associazioni sportive, al CONI, agli enti di promozione sportiva e alla Fondazione Milano Cortina 2026.
“Dietro un evento di questa portata – ha sottolineato Celentano – c’è un impegno imponente, fatto di mesi di lavoro e del contributo di centinaia di persone”. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a tutti i servizi del Comune di Latina, che hanno operato con professionalità e dedizione, e agli assessori allo Sport Andrea Chiarato e al Turismo Gianluca Di Cocco, insieme a tutta la giunta e al consiglio comunale, protagonisti di un lavoro definito dal sindaco “corale”.
Momento centrale della giornata la staffetta dei 38 tedofori, che con emozione e orgoglio hanno accompagnato il fuoco sacro da via Don Torello fino al braciere olimpico di Milano Cortina 2026, allestito in piazza della Libertà, attraversando anche il Parco Falcone e Borsellino. Un plauso speciale è andato all’ultimo tedoforo, Gianmarco Padricelli, giovane sportivo di 27 anni della Polisportiva Hyperion, accolto sul palco dal sindaco tra gli applausi del pubblico.
Latina si conferma così tra le città italiane che hanno registrato il maggiore successo di pubblico per il passaggio della Fiamma Olimpica, dimostrando ancora una volta la propria capacità di fare squadra. “Chi era presente – ha concluso Celentano – potrà, tra molti anni, ricordare questo momento con orgoglio e dire semplicemente: io c’ero”.
