Calcio, Lega Pro
01.11.2024 - 11:00
Dopo l’exploit di Catania, la cosa più difficile era proprio confermarsi. E il Latina ha steccato, purtroppo, all’esame di maturità, confermando un blocco diventato ormai atavico davanti al pubblico di casa. Neanche la cura Boscaglia è servita a guarire il mal di Francioni di un paziente che pare attualmente incurabile. Manca la qualità lì davanti, manca anche quella “garra” che si era invece vista a Catania. L’illusione è durata soltanto novanta minuti, poi i pontini sono tornati a fare i conti con la dura realtà di un campionato difficilissimo. E ieri hanno ceduto al Monopoli. L’analisi di Boscaglia a fine partita è stata chiara: «Sapevamo di incontrare una squadra forte che sta facendo molto bene. Era una partita dura, da affrontare con lo stesso piglio di Catania, ma ci siamo fatti prendere la mano perché dovevamo incidere da subito e fare noi la partita, ma avevamo pochi argomenti oggi e c’è stata un po’ di confusione all’inizio, poi è andata un po’ meglio dopo il loro gol. Dal punto di vista dell’impegno non posso imputare nulla. C’è solo da dire che sono più squadra di noi, ad oggi, e c’è da lavorare su tante cose. Quindi guardiamo il bicchiere mezzo pieno, anche se è poco: c’è stato grande impegno e grande voglia di recuperare il risultato».
Un Latina parso sempre un passo dietro all’avversario anche dal punto di vista fisico: «Non si tratta di condizione fisica - ha sottolineato il neo mister - piuttosto è una questione di aggressività. Manchiamo di questo elemento e nel breve andiamo sempre a rincorrere i palloni, ma non perché non c’è fisicicità, ma perché la squadra non ha i tempi di gioco».
Nell’undici iniziale premiati quelli di Catania: «ho pensato a dare fiducia a loro perché lo meritavano. In avanti ho scelto Martignago invece che Bocic perché ha bisogno di minutaggio e poi pensavo di inserire Bocic a partita in corso, magari con un risultato ancora in equilibrio. Riccardi? Importante come gli altri. Ci sarà spazio per tutti. I tre centrocampisti hanno fatto bene. E’ facile parlare di cambi a fine partita. Io vado oltre questa analisi».
Infine sui tifosi: «Dobbiamo essere bravi noi a portare gente allo stadio. Dispiace non avergli regalato una vittoria e ringrazio chi c’è stato oggi».
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