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Calcio, Lega Pro - L'intervista

Alessio Riccardi racconta il suo momento d'oro

La bellezza di un "10" che il Latina si coccola a dovere

Alessio Riccardi racconta il suo momento d'oro

Riccardi in azione (Foto di Roberto Silvino)

Un “10” a regola d’arte e non potrebbe essere altrimenti. Fatto a persona: elegante, forte, veloce, brillante.
Insomma, per Alessio Riccardi, in questo momento, gli aggettivi si sprecano. Entrato nel cuore della tifoseria nerazzurra non soltanto per le oltre 100 presenze con la maglia del Latina, ma anche perché in questi anni ha tramutato in realtà, step di vita calcistica importanti.
Ed ora, crediamo, è veramente quel giocatore in più che può servire come il pane a questa squadra: utile al salto di qualità.
La gara contro il Benevento lo ha posto, semmai ce ne fosse stato bisogno, all’attenzione dei media. La sua prestazione è stata davvero sopra le righe. Una di quelle, come affermano quelli più bravi di noi, per le quali vale la pena pagare il prezzo del biglietto.
La domanda che si fanno in molti, noi in primis, è questa: ma tu cosa centri con questa categoria?
"Gioco in questa categoria e sono felice di farlo. Per carità, fanno piacere i complimenti della gente, aiutano, senza ombra di dubbio, a vivere e a lavorare meglio, ma oggi sono concentrato sul presente ed è giusto che sia così. Dopo quanto mi è accaduto, sento il bisogno di riconquistare la fiducia di chi ha sempre creduto nelle mie potenzialità, anche quando le cose non giravano per il verso giusto".
In sostanza, vuoi far bene per il Latina.
"Senza ombra di dubbio. La società, il direttore e il mister credono in me. Sento di doverli ripagare".
Il Riccardi delle ultime uscite, un qualcosa da stropicciarsi gli occhi.
"Ho lavorato molto bene durante il ritiro e dopo l’infortunio, mi sento decisamente meglio, ma ha ragione il mister quando afferma che posso dare di più alla causa del Latina".
Una squadra pronta al salto di qualità, anche e soprattutto grazie a te.
"Siamo un gruppo giovane che ha voglia di far bene. Credo, e lo abbiamo dimostrato in queste prime uscite di campionato, che possiamo toglierci tante belle soddisfazioni".
La partita vinta contro il Benevento, un biglietto da visita presentato al campionato.
"A parte la sconfitta di Trapani, che siamo riusciti a metabolizzare al meglio, abbiamo sempre offerto delle buone prestazioni, anche in partite come contro Picerno e Monopoli dove, sinceramente, non avremmo meritato di perdere".
Uno o due punti in più e la classifica sarebbe stata diversa.
"I conti li faremo alla fine, ma è innegabile come dalle sfide interne con Picerno e Monopoli e dalla trasferta di Foggia, abbiamo ottenuto meno rispetto a quello che in realtà avremmo meritato".
Questo 3-5-2 assai “camaleontico” è quanto di meglio il tecnico Bruno potesse “disegnarti” addosso.
"Avere gli spazi giusti, partire da lontano per avere, poi, la possibilità di accelerare, è quanto di meglio si possa avere. Il tutto, però, è legato ad una condizione fisica e mentale che deve necessariamente essere ottimale. Mentalmente sto benissimo, fisicamente ho ancora margini di miglioramento".
Difesa di ferro, sette punti nelle ultime tre partite senza prendere gol ed ora la trasferta di Potenza.
"Stiamo vivendo un ottimo momento, ma non vogliamo e dobbiamo fermarci qui. Lavoriamo ogni giorno per migliorarci, la trasferta di Potenza sarà un ulteriore banco di prova, affronteremo una grande squadra".

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