Calcio, il fatto
31.05.2025 - 19:05
Terracciano e D'Apuzzo
Il Latina Calcio 1932, secondo il settimanale “L’Espresso” uscito in edicola sabato mattina, 31 maggio, sarebbe una delle nove società professionistiche a rischio per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Una sorta di fulmine a ciel sereno in casa nerazzurra, proprio alla vigilia della settimana che porterà la società di piazzale “Serratore” a presentare la documentazione in Lega.
La vicenda in questione riguarda l’utilizzo delle criptovalute nell’ultimo scandalo che ha travolto il calcio italiano, quello che ha portato alla penalizzazione del Brescia con conseguente retrocessione in Lega Pro. Oltre al Brescia, i milioni di euro per l’acquisto di crediti fiscali, rivelatisi poi fasulli, bonificati al sedicente “Gruppo Alfieri” per pagare le tasse e finiti su un conto di una società olandese specializzata in moneta elettronica, riguarderebbero anche il Trapani.
In tutto, sarebbero nove, secondo il settimale “L’Espresso”, le squadre professionistiche che avrebbero fatto ricorso ai crediti fiscali per le imposte Irpef e Inps dovute. Queste operazioni sono passate al vaglio della Covisoc e, di conseguenza, dell’Agenzia delle Entrate, con risultati diversi. Tre club sono nei guai: il Brescia, il Trapani, oltre al Taranto che è già stato escluso. Fra le altre, alcune hanno compensato cifre irrisorie, per esempio il Pescara. Ascoli e Latina, invece, avrebbero contabilizzato somme più consistenti.
Nella giornata di sabato 31 maggio, lo stato maggiore del Latina Calcio 1932 si è riunito per fare luce sulla questione e, intorno alle 19, ha emesso un comunicato.
“La società Latina Calcio, in merito alle notizie apparse sulla stampa specializzata, in cui si ipotizza che la società abbia potuto utilizzare crediti di imposta inesistenti, per il pagamento dei debiti tributari di cui alle scadenze federali del 16/2 e 16/4, smentisce che ciò sia accaduto e precisa che Il Latina Calcio 1932: 1) non ha mai acquistato a titolo oneroso crediti di imposta fiscali, ma ha solo acquisito in passato crediti fiscali a titolo di corrispettivo relativo al pagamento di contratti di sponsorizzazione. 2) che tali crediti risultano essere stati acquisiti solo a seguito della certificazione eseguita ed asseverata da una importante società di revisione, che ne ha accertato l’origine e l’autenticità così come previsto dalle norme. Inoltre, a seguito dell’utilizzo di tali crediti effettuato in passato, sia la Covisoc, sia l’Agenzia delle Entrate hanno eseguito le verifiche di rito, non riscontrando alcuna irregolarità in merito agli stessi, ne tampoco emesso rilievi con riguardo all’operato della società, che ha pertanto, come sempre, agito nel pieno rispetto della normativa NOIF, Fiscale e Tributaria”
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