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L'intervista

Valzer delle quote, parla il presidente: "Lasciateci lavorare sereni"

Antonio Terracciano fa il punto della situazione: "Si sta alzando un polverone sul nulla. Mancini? Non lo conosco, ma fa parte del passato e quindi deve stare fuori"

Valzer delle quote, parla il presidente: "Lasciateci lavorare sereni"

«Secondo me si stanno facendo tante inutili chiacchiere, quando in un momento del genere della stagione bisognerebbe invece pensare solo al campo e al bene di questa squadra». Antonio Terracciano, presidente del Latina 1932, va dritto al punto quando si parla del turbinio di notizie che riguardano le ormai celebri quote che i soci uscenti del club pontino, Napolitano e i fratelli Fierro, potrebbero vendere prima dell'assemblea dei soci fissata per lunedì per operare la ricapitalizzazione. Uno degli offerenti, anzi l'unico che è venuto allo scoperto e come sempre in modo plateale, è Benedetto Mancini, il faccendiere romano ma di origini lepine che era stato due anni fa l'ultimo presidente dell'Us Latina Calcio prima del fallimento: «Io non conosco questa persona e non mi permetto di entrare nel merito e di giudicarlo. Mi limito ad analizzare quel che ho visto e letto - continua Terracciano - Ma una cosa è certa: questa società era nata con un presupposto, vale a dire tagliare completamente i conti con il passato, estirpare qualsiasi tipo di minimo segnale di continuità con la precedente gestione. Mi pare che Mancini sia stato presidente dell'Us Latina Calcio e basta questo per dire che non sarebbe bene accetto al nostro tavolo». Ma Mancini non è, a quanto pare, l'unico offerente: «Noi non abbiamo chiuso mai la porta in faccia a nessuno. Mi fa specie solo sentire che c'è qualcuno interessato ad entrare in società, per giunta in minoranza, che però non cerchi un contatto con il sottoscritto, anche solo per conoscersi. Dalla mia esperienza anche in altri settori dico che non funziona proprio così».

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