Cerca

Giudiziaria

Camping alla Marina, continua la battaglia sulla confisca

La Corte d’Appello si è pronunciata sul ricorso presentato dalla difesa. Il caso va avanti da 15 anni

Camping alla Marina, continua la battaglia sulla confisca

Non è ancora finita. Tempi supplementari per la battaglia sulla confisca del Camping Sole Azzurro al Lido di Latina. La Corte d’Appello di Perugia (competente per i procedimenti di revisione delle sentenze della Corte d’Appello di Roma) si è pronunciata sull’istanza di revisione della confisca. I magistrati hanno affermato che il soggetto legittimato a chiedere la confisca è la cooperativa e non gli imputati che l’hanno proposta. L’avvocato Fabio Raponi, che aveva presentato il ricorso, ha depositato alla Corte d’Appello di Roma l’incidente di esecuzione della cooperativa per chiedere la revoca della confisca sulla scorta di diversi motivi tra cui anche quello di una sentenza che risale al 1983, emessa dall’allora pretore Giannino. Dopo l’udienza che si è svolta nei mesi scorsi, la Corte d’Appello di Perugia non è entrata nel merito ma ha messo in rilievo chi sia legittimato a chiedere la revoca della confisca. Adesso la parola passa ai magistrati della Corte d’Appello di Roma che si dovranno pronunciare.
Tra i motivi dell’istanza quello relativo a tutti i provvedimenti adottati dal Comune di Latina. Il braccio di ferro va avanti da quasi 15 anni e le tappe sono state diverse: dal 2010 con la sentenza del Tribunale di Latina alla decisione della Corte d’Appello di Perugia. I legali della struttura che si trova al lido di Latina in via Capraia a Foce Verde, avevano chiesto la revoca della confisca e la restituzione ai proprietari dell’area che si sviluppa su 13mila metri quadrati. In tutto erano state realizzate 102 piazzole, quasi tutte cementate con alcuni vialetti e un parcheggio con una capienza di 2500 veicoli. Era stato presentato ricorso alla Suprema Corte avverso la decisione della Corte d’Appello di Roma che risale a sette anni fa e aveva disposto la confisca dell’area oggetto di una lottizzazione. Dopo il verdetto del Tribunale di Latina, la Corte d’Appello di Roma aveva riformato la sentenza dichiarando il non doversi procedere per intervenuta prescrizione con la conseguenza che il reato era stato dichiarato estinto ed era stata disposta la confisca dell’area. Adesso un nuovo capitolo giudiziario.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione