Il fatto
13.01.2025 - 14:27
Aggredita dai cani di un suo amico quarantenne mentre entrava nella villetta dell'uomo nella periferia di Latina, una giovane donna è morta per le conseguenze delle lesioni subite. È successo nel cuore della notte in strada Piccarello, nella stessa abitazione dove una settimana prima un'altra ragazza e il proprietario di casa erano stati aggrediti in circostanze identiche dagli stessi cani, quattro o cinque in tutto. Questa volta, però, l'uomo non c'era e nessuno ha potuto fermare gli animali mentre sbranavano la ragazza, morta poco dopo il trasporto presso il pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti.
A dare l'allame intorno alle 3.30 sono stati vicini, svegliati dalle urla della vittima. Al loro arrivo, i soccorritori del pronto intervento sanitario e i poliziotti della Squadra Volante, hanno trovato uno scenario agghiacciante. La giovane donna, ancora in fase di identificazione, era riversa a terra nel cortile della villetta in una pozza di sangue, con il corpo lacerato. Era ancora cosciente, ma le sue situazioni erano critiche. Per consentire ai soccorritori di accedere alla proprietà, i poliziotti hanno dovuto sparare una serie di colpi di pistola perché i cani erano ancora inferociti: uno è stato abbattuto, un secondo è rimasto ferito e poi soccorso dai veterinari, mentre altri due sarebbero scappati. Un quinto era inoffensivo.
L'abitazione versa in condizioni di estremo degrado, gli animali erano denutriti e poco avvezzi alla socializzazione, un contesto che ha sicuramente condizionato il loro comportamento. Dopo la prima aggressione di una settimana fa erano intervenuti i veterinari dell'azienda sanitaria locale, ma in assenza del proprietario, proprio a causa della loro aggressività, non erano riusciti a prelevare gli animali, che dovevano essere sottoposti agli esami del caso, sul possibile contagio della rabbia e sui possibili disturbi comportamentali. L'abitazione è stata sottoposta a sequestro per gli accertamenti del caso e la salma della ragazza è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria, sia per gli esami medico legali che per le pratiche utili all'identificazione: si tratterebbe di una trentenne di origine sudafricana che vive nel capoluogo da molti anni.
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