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L'intervento

Rider insultato, il sindaco condanna: "La nostra città è accogliente"

Nei giorni scorsi la denuncia di un giovane bengalese vittima di insulti a sfondo razzista. Celentano lancia un appello

Rider insultato, il sindaco condanna: "La nostra città è accogliente"

Ha studiato ingegneria. Samir è stato anche all’estero per un certo periodo di tempo. Da pochi mesi lavora qui a Latina dove fa le consegne come rider. Si è sentito di voler scrivere e raccontare quello che è successo. «Voleva fare cose brutte», ha postato su Facebook riferendosi all’uomo che lo ha insultato con frasi razziste. La sua storia ha scosso e non mancano le reazioni alla denuncia sui social del giovane rider. Samir aveva affidato ad un post su Facebook nel gruppo Sei di Latina se... la ricostruzione di quei minuti terribili. Aveva raccontato di essere stato insultato pesantemente da un fattorino anche lui impegnato nelle consegne. Ad intervenire con una nota ufficiale è il sindaco Matilde Celentano: «Latina è da sempre una città che si fonda sull’accoglienza e il lavoro. Migliaia di donne e di uomini di ogni origine, contribuiscono ogni giorno alla crescita dal nostro territorio - osserva il sindaco Celentano - e quando qualcuno viene umiliato o discriminato per la propria provenienza, è un’offesa a tutta la nostra comunità. Questi episodi sono inaccettabili e non possono essere minimizzati. A Samir e a tutte le persone che vivono esperienze simili va la nostra solidarietà. Ma non basta: serve anche l’impegno quotidiano di tutti: istituzioni, cittadini, associazioni per costruire un ambiente realmente accogliente e inclusivo. Nessuno - dichiara il sindaco - dovrebbe mai sentirsi svantaggiato, in pericolo o emarginato nella nostra città a causa della propria origine. Il diritto di sentirsi protetti e rispettati è un principio fondamentale che Latina deve garantire a tutti, senza distinzioni». Infine un appello. «Invito tutta la cittadinanza a non voltarsi mai dall’altra parte di fronte a episodi di razzismo o discriminazione, riaffermando il principio che Latina è e deve rimanere un città per tutti, dove nessuno debba sentirsi escluso». L’episodio avvenuto mentre il rider straniero era al lavoro. «Mi ha chiesto se ero di origine bengalese e poi mi ha detto “Siete milioni qua, ovunque, mi trattava come un animale». Il rider - secondo il suo racconto - ha cercato di non reagire all’aggressione verbale. Ognuno ha la sua storia - è il post del giovane - e non tutti scappano e vengono in Italia per i soldi»

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