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Guerra per lo spaccio

Tre zone rosse anti bombe

Ordinanza della Prefettura per inasprire i controlli nei rioni dei palazzi Arlecchino, viale Nervi e viale Kennedy. Per due mesi vietati comportamenti aggressivi e minacciosi

Esplosioni e degrado, arriva l'ordinanza del Prefetto

La serie incalzante di controlli ad alto impatto nelle zone calde della città e i numerosi arresti che in questi mesi hanno decimato alcune delle fazioni più agguerrite di trafficanti di droga, sembravano avere assicurato quella risposta che la città si aspettava dopo gli attentati esplosivi consumati nell’arco di dieci giorni a settembre, ma la deflagrazione dell’ordigno la sera del 22 novembre in viale Kennedy ha fornito la dimensione della complessità dello scenario criminale latinense, suggerendo nuove misure ancora più stringenti sia per garantire un controllo capillare del territorio che fornire alle forze di polizia gli strumenti utili a rendere sempre più efficaci i servizi di prevenzione. Con queste premesse, che si sono tradotte in una serie di focus investigativi basati sull’andamento di controlli e indagini svolti finora, l’ultima seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica indetto dalla Prefettura si è conclusa con la decisione di emanare un provvedimento voluto per censurare con maggiore fermezza i comportamenti rischiosi in quei quartieri che hanno fatto da scenario agli scontri feroci tra sodalizi criminali tra loro contrapposti o più in generale in quelle zone che sono esposte a fenomeni come lo spaccio organizzato.

Nello specifico Vittoria Ciaramella, prefetto di Latina, sfruttando le direttive diramate dal Ministero dell’Interno il 17 dicembre 2024 per intervenire in determinate zone a rischio nelle grandi città, ha firmato un’ordinanza per l’emanazione di misure straordinarie di prevenzione e contrasto di fenomeni di microcriminalità e comportamenti censurabili, per mettere Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale nelle condizioni di impedire ai soggetti ritenuti pericolosi di accedere a quelle zone della città ritenute a rischio. Quindi sulla base delle indicazioni fornite dalla Questura, sono state delineate tre zone rosse nel rione dei palazzi Arlecchino di via Guido Rossa, nel comprensorio delle case popolari sviluppate attorno a viale Kennedy e in viale Nervi. Contesti urbani e sociali ben delineati all’interno dei quali, per la durata di due mesi, sarà espressamente vietato assumere atteggiamenti aggressivi, minacciosi insistentemente molesti o in ogni caso che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica. Al tempo stesso in quelle zone rosse non potranno recarsi soggetti, che non vi risiedono, che hanno alle spalle precedenti penali e di polizia in materia di spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, reati contro la persona come lesioni, percosse e rissa, ma anche rapina, scippo e danneggiamento, invasione di terreni o edifici e in materia di armi come detenzione o porto illeciti sia di armi comuni che oggetti atti a offendere. Ovviamente le violazioni saranno punite secondo la legge.
Rendendo nota l’ordinanza, la prefettura ha sottolineato come il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza abbia condiviso la necessità di promuovere un’azione ancora più incisiva e dinamica, con l’intervento sinergico di tutti gli attori competenti, che consenta di innalzare il livello di sicurezza e di contrastare situazioni di degrado. La prefetto Vittoria Ciaramella al termine della riunione, la stessa Vittoria Ciaramella, evidenziando la piena condivisione, da parte dell’intero comitato provinciale, delle misure straordinarie concordate per contrastare recrudescenza degli episodi di criminalità nelle aree cittadine oggetto dei recenti attentati esplosivi, ha sottolineato che tali misure, consentiranno alle forze di polizia «di fornire una risposta immediata ed efficace alle istanze di sicurezza dei cittadini - ha commentato - nelle more dell’attuazione interventi integrati e multilivello per il recupero delle aree degradate, anche attraverso il previsto potenziamento degli impianti di videosorveglianza presenti nel territorio comunale».

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