Il caso
21.11.2024 - 11:00
«Come avrete capito in questa breve ma intensa campagna elettorale, sono una persona non politica, con estremo rispetto per tutti, cerco sempre di dividere la vicende personali da quelle strettamente politiche, ma mi rendo conto che non tutti sono come me. Da alcuni giorni sono oggetto di un dossieraggio personale che non mi sarei mai aspettato».
Lo sfogo è di Daniele Maggiore, il candidato sindaco del centrodestra al Comune di Nettuno che con 5.430 voti (29,84%) è risultato il più eletto al primo turno, l’1 e 2 dicembre se la vedrà al ballottaggio con Nicola Burrini (candidato del Pd e appoggiato da due liste civiche “Burrini sindaco” e “Leali a nettuno”) che ha ricevuto 5.099 preferenze col 28,02%.
Maggiore ieri ha deciso di intervenire su una vicenda che lo riguarda, in merito al periodo in cui aveva scelto di vivere in Svizzera: una vicenda che è saltata fuori a distanza di molti anni. Il 3 dicembre del 2007 Maggiore fu arrestato dopo essere finito sotto inchiesta per una truffa ai danni delle “Casse malati”, finì in carcere con l’accusa di truffa per mestiere, ripetuta falsità in documenti e soppressione di documenti, con lui venne arrestata anche la moglie infermiera, Saskia Howald Maggiore, per ripetuta falsità in documenti, atti che sarebbero stati commessi nell’ambito dell’attività sanitaria.
Il Dipartimento sanità e socialità svizzero aprì un procedimento amministrativo e allo stesso tempo sospese Maggiore e la moglie (in via cautelativa) rispettivamente dall’esercizio della professione di medico e di infermiera.
Maggiore venne scarcerato il 31 gennaio del 2008, dopo 60 giorni di isolamento: una volta fuori dal carcere, a febbraio, rilasciò un’intervista ad un organo di stampa del Ticino, raccontando quello che gli era accaduto. «Ho passato questo periodo in una cella di quattro metri per due, per 23 ore al giorno, con un lavandino senza acqua calda come se fossi il peggiore dei criminali. Vengo sospettato di truffa alle casse malati per una somma ancora non definita. Come è nella mia indole mi sono messo a disposizione per collaborare in modo da evidenziare con le istituzioni eventuali irregolarità a me additabili. Dopo una serie di incontri con il gruppo finanziario del Ministero Pubblico, non avendo trovato ciò che credevamo di trovare, hanno voluto continuare da soli. Questa situazione è stata il risultato di una volontà precisa troppo mirata sulla persona e non sul fatto contestato. Un testimone molto attendibile mi ha riferito che, nel dicembre 2004, un personaggio di un preciso partito politico ticinese, colloquiando con un componente delle Casse Malati affermava: “Il Dottor Maggiore e la moglie hanno aperto uno Spitex... bisogna abbatterli”. Nel marzo del 2006 uno Spitex concorrente invitò un sindacato facente capo ad un partito politico ad occuparsi di noi e questo sindacato invitò la Tsi a proporre una trasmissione televisiva per metterci in cattiva luce. Da questa nacque Falò, con uno spazio intero contro di noi. In questa ultima occasione che mi vede protagonista sullo scenario del tribunale, Aidomed Sa, la società di mia proprietà, ha suscitato un interesse eccessivo alla propria cessazione di attività anche da parte del Ministero Pubblico, prerogativa che compete ad altre istanze. E’ chiaro l’interesse troppo marcato sulla mia persona, a voler abbattere i miei affetti, le mie società, la mia professionalità, la mia rispettabilità. E proprio per questo interesse e queste vessazioni vissute nell’arco di tempo di molti anni, che ho preso la decisione di lasciare il Canton Ticino in modo da poter tranquillizzare chi mi voleva a tutti i costi fuori gioco».
Una vicenda dalla quale probabilmente Maggiore e sua moglie sono usciti senza conseguenze, a livello giudiziario, a parte naturalmente l’onta del carcere.
Adesso che Maggiore è pronto a giocarsi le sue carte al ballottaggio per diventare sindaco di Nettuno, i suoi oppositori-detrattori hanno pensato bene di riportare alla luce la vicenda svizzera.
«Per questo motivo nei prossimi giorni aprirò una finestra pubblica sulla mia vita privata, non avendo nulla da nascondere - ha fatto sapere nel comunicato diffuso ieri il dottor Maggiore - Vi racconterò alcune fasi della mia storia personale che, anche se sto cercando da tempo di dimenticare, serviranno a farmi conoscere dalla mia gente, dalla Comunità a cui mi sento di appartenere da sempre e dove sono tornato dopo aver fatto l emigrato forzatamente, in quanto la mia eccellenza professionale, ottenuta con tanti studi e sacrifici, in Italia in quel periodo non trovava spazio. Quindi a presto».
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