Cerca

Superstizione e poker: storie e tradizioni

Gli amuleti preferiti dai campioni

Nonostante il poker si sia evoluto nel tempo, anche grazie alla tecnologia, c'è una cosa che resta immutata: la superstizione.
Oggi infatti il poker si è differenziato con tante varianti e soprattutto è molto più accessibile agli appassionati del genere. I casinò tradizionali continuano sì ad attirare migliaia e migliaia di visitatori l'anno, ed è sicuramente un'esperienza memorabile, ma parallelamente hanno iniziato a prendere piede sempre più piattaforme, siti e app online, portando il gioco sugli schermi dei vari dispositivi e raccogliendo il favore di tutti gli amanti del tavolo verde, complici anche i bonus per i casinò online.

Insomma, che si tratti di giocare dal vivo o dedicarsi a una sessione completamente online, gli italiani, popolo in gran parte superstizioso, nonostante la razionalità adoperata nel gioco, si lasciano spesso andare alla scaramanzia per attirare a sé lo sguardo benevolo della Dea Bendata.
Ma quali sono le superstizioni più strane che si incontrano nel mondo del gioco?

Vestirsi di rosso
Rosso passione? Non è certo quello a cui rimandano gli indumenti indossati. Basti infatti pensare al corno portafortuna, notoriamente di colore rosso.
Questo infatti è da sempre ritenuto un colore di buon auspicio, non solo in Italia. Forse non tutti sanno che in Cina, paese ricco di tradizioni, il colore rosso rappresenti proprio la fortuna.
Non è raro quindi incontrare giocatori che scelgono come indumento rosso qualche capo di biancheria intima, al pari della tradizione italiana per la notte di Capodanno.

Non accavallare le gambe
Tutto ciò che riguarda l'incrociare delle gambe è considerato di cattivo auspicio. Questo perché si pensa che incrociando gli arti (e dunque accavallando le gambe) si possa creare una sorta di barriera che fa da muro alla buona sorte.

Far caso a certi numeri
Sembra assurdo considerando che si tratta di un gioco di carte, tra l'altro numerate, ma in Italia così come in altre parti del mondo, alcuni numeri non vengono visti bene in quanto si pensa portino sfortuna. Gli esempi più famosi? Il quattro, nella cultura cinese, e il 17 secondo la tradizione italiana.
Si pensi addirittura che in Cina molti edifici saltano del tutto il quarto piano mentre per altri popoli occidentali è il 13 il numero più sfortunato, contrariamente a quanto si pensa in Italia, dove invece quest'ultimo numero è considerato di buon auspicio.

Contare le vincite
Sembra impossibile non contare i propri soldi, specialmente quando sono lì sotto i tuoi occhi mentre si gioca al tavolo verde. Tradizione e superstizione vogliono infatti che mentre il giocatore ancora siede attorno al tavolo ed è nel bel mezzo della giocata, non debba contare la sua vincita ancora provvisoria, perché si sa, non è mai detta l'ultima parola. Meglio quindi non contare le proprie fiches per evitare di portarsi sfortuna.

Sedersi su un fazzoletto
Tra le superstizioni più strane c'è sicuramente quella di sedersi sul proprio fazzoletto portafortuna. Ma attenzione, non dev'essere stropicciato o piegato alla bene e meglio: l'amuleto dovrà essere rigorosamente piegato a forma di quadrato.

Gli amuleti preferiti dai campioni
Oltre al fazzoletto esistono dei veri e propri amuleti e simboli fortunati che molti giocatori portano con sé durante le partite. Fra i portafortuna più peculiari come non ricordare l'iconica sigaretta di Sam Farha, uno dei più famosi pokeristi della vecchia scuola. Il suo stile, poi classificato come Mafia-style, è diventato iconico assieme alla sua immancabile sigaretta anti-tilt. Qual è la cosa strana? Sam Farha non fuma, e la sigaretta era solo un amuleto che lasciava pendere dalle labbra. Talvolta poteva capitare che la sigaretta non fosse un buon portafortuna: in quei casi, Sammy rimediava sempre sostituendola con un'altra.

Altro strambo amuleto rimasto nei ricordi dei più è il portafortuna di Johnny Chan. Il pokerista, 10 volte braccialetto d'oro ai WSOP, portava sempre con sé a ogni incontro un'arancia.
In realtà il frutto aveva anche una funzione specifica: combattere l'odore del fumo di sigaretta. Al tempo infatti ancora non vigeva il divieto di fumo e l'aria dei casinò era tutt'altro che salubre. Johnny quindi per mantenere la concentrazione e non lasciarsi distrarre dal forte odore di fumo, si affidava al profumo dell'arancia e fece bene, perché nella sua carriera arrivò a incassare ben 9 milioni di dollari.
C'è chi si affida ai profumi e chi alla musica. È questo il caso di Daniel "Kid Poker" Negreanu, che non ha mai nascosto la sua tradizione scaramantica, ossia ascoltare la canzone Eye of the Tiger prima di una sessione. Grande fan di Rocky, ha confessato che la canzone gli ha sempre dato la giusta carica per affrontare gli avversari e a quanto pare funziona bene perché con questo metodo è riuscito a conquistare 6 braccialetti d'oro ai WSOP e 2 titoli al World Poker Tour.

Tornando infine in Italia, un po' di sano patriottismo è il giusto amuleto portafortuna. È questo il caso di Max Pescatori, che con la sua bandana tricolore non solo ha conquistato 4 braccialetti d'oro ai WSOP, ma gli è valso anche il soprannome di "The Italian Pirate".La scaramanzia e le superstizioni sono sempre state presenti nel poker e tuttora, con vari stratagemmi e amuleti, continuano ad esercitare una misteriosa influenza sulla vittoria attorno al tavolo verde. Che sia dunque qualcosa risalente alle antiche tradizioni, o un portafortuna simpatico e curioso, tutto è lecito se non disturba gli avversari e se piace alla Dea Bendata.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione