L'intervento
10.09.2023 - 09:00
Il suo nome è sulla bocca dell'opposizione da mesi ed è stato oggetto di una richiesta di accesso agli atti e di una interrogazione. Giacomo Mignano, avvocato sulla scena locale da più di 30 anni, ha lavorato per il Comune di Latina fin dagli anni '90 con rapporti di convenzione presso l'avvocatura comunale. Da qualche mese è consulente con un incarico gratuito per il sindaco Matilde Celentano, ed è questo tassello che non è piaciuto a Lbc, il movimento dell'ex sindaco Coletta che ha chiesto tutte le quietanze di pagamento degli ultimi 15 anni riconosciute dall'ente a Mignano e le copie delle fatture attualmente insolute. Oggi è lui a prendere la parola e a spiegare come stanno le cose, chiedendosi cosa ci sia di sbagliato in un percorso alla luce del sole.
«Io ho lavorato per il Comune di Latina dal 1989 al 2015, avevo trenta anni. Iniziai sotto Nino Corona – spiega - mi fu chiesto di dare una mano a Francesco Di Leginio che stava costituendo l'avvocatura comunale. Io devo molto al Comune di Latina, sono diventato avvocato grazie a questa formazione e al lavoro con l'amministrazione che è continuato per 26 anni». Dal 1989 Mignano ha visto passare Corona, Redi, Romagnoli, Mansutti, il commissario De Luca, Finestra, Zaccheo il commissario Nardone e infine Giovanni Di Giorgi. «Sono stato 26 anni all'avvocatura per la quale ho seguito un numero di cause incalcolabile, più di 300, e molte su questioni importanti e delicate. Loro chiedono conto degli ultimi 15 anni nel quale ho maturato dei crediti, in parte pagati e in parte no. Non capisco perché se la prendano con me. Se vuoi colpire un professionista ti chiedi se le cause le ha perse e se il suo apporto è stato positivo e funzionale per l'ente. Ebbene, ho vinto più del 95% delle cause, un dato facilmente verificabile. Credo di aver lavorato bene e di aver fatto anche risparmiare e guadagnare dei soldi all'ente, il problema dove sta?». Un altro punto da chiarire è cosa accade dopo, con quei crediti accumulati che il Comune deve saldare. «Gli importi, gli ultimi specialmente li ho concordati proprio con l'amministrazione Coletta e l'allora direttore generale Iovinella, chiesero di fare un accordo. Ho accettato, ma l'accordo non è stato rispettato. Potrei impugnarlo? Finora non l'ho fatto e non lo farò. Rispetto il Comune di Latina, da Lbc stanno montando questa polemica in modo strumentale per fare uno scoop, senza alcun fondamento. I miei importi sono regolari, certificati dalla loro avvocatura e dalla loro amministrazione, mi chiesero se potevo venirgli incontro e non ho avuto alcun problema a farlo, perché riconosco che devo tanto al Comune di Latina per l'esperienza accumulata in questi anni». Un segno di riconoscenza verso il Comune e la città che continua. «Il sindaco Celentano mi ha chiamato per dargli una mano ad orientarsi in mezzo alle situazioni complicate ereditate - spiega - il sindaco potrà scegliere un consulente di fiducia o lo deve scegliere Lbc? Loro sostengono che l'incarico non possa essere gratuito perché confondono gli appalti di servizio con la consulenza. Anche il ministro Matteo Piantedosi ha dato un incarico di consulenza gratuitamente al professor Terracciano, non capisco su che basi sostengano il contrario». Poi l'affondo diventa più esplicito. «Mi serve ingraziarmi la Celentano per avere un incarico legale? Dopo tutti questi anni e la professionalità acquisita penso proprio di no, e mi disturba che lo pensino loro. Sono qui per dare una mano a questa amministrazione per risolvere problemi di natura giuridica».
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