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L'intervento

Prescrizione per i rimborsi gonfiati, Terra: «Una pietra tombale sulla vicenda»

Il commento dell'ex sindaco, ora consigliere comunale, dopo la sentenza del giudice del Tribunale di Latina: «In cinque anni non è stato sentito un testimone»

Antonio Terra davanti al Tribunale di Latina

Antonio Terra davanti al Tribunale di Latina

La sentenza di prescrizione emessa dal giudice del Tribunale di Latina sul processo dei "rimborsi facili" è stata accolta con moderata soddisfazione da Antonio Terra, l'imputato più in vista tra i quattro coinvolti nella vicenda in virtù della sua precedente attività di sindaco e oggi di consigliere comunale.
Il verdetto emesso dal giudice Enrica Villani mette infatti la parola fine al processo, che vedeva l'ex sindaco accusato di falso ideologico e truffa aggravata ai danni del Comune di Aprilia insieme a Rino Savini, Cataldo Cosentino e all'avvocato Antonio Martini. «Dopo sette anni finalmente questa storia è terminata. In questa vicenda - afferma Terra - le tracce a nostro favore erano lampanti, basti pensare che la Corte dei Conti mi ha dato ragione assolvendomi da ogni accusa, inoltre sia il Tribunale del Riesame che la Cassazione avevano ridotto sensibilmente le somme del sequestro. Con questa sentenza viene messa una pietra tombale sulla questione che mi ha colpito personalmente e che all'inizio per me non è stata semplice da masticare».
Dal consigliere comunale arriva poi una critica ai tempi della giustizia, che in cinque anni (il rinvio a giudizio è arrivato nell'ottobre del 2018) non è riuscita ad arrivare a un pronunciamento facendo scattare i termini per la prescrizione. «I tempi e i problemi della giustizia - continua Antonio Terra - purtroppo li conosciamo bene, basti pensare che in cinque anni non sono mai riusciti a sentire un testimone».

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