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L'intervento

Una proposta di legge per l'Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici

Il progetto proposto dal consigliere regionale del Pd Salvatore La Penna

Una proposta di legge per l'Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici

Istituire un Osservatorio sui cambiamenti climatici: è la proposta di legge presentata in Regione Lazio dal Consigliere regionale del PD, Salvatore La Penna, come primo firmatario e dal Capogruppo PD alla Pisana, Mario Ciarla. Un organismo dedicato che si occupi innanzitutto di redigere un piano clima regionale per monitorare e promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra nei vari settori del tessuto socio-economico, al fine di prevenire e mitigare gli effetti dei mutamenti in atto.

«Il cambiamento climatico – spiegano i due esponenti del Partito Democratico - è un processo incontestabile ma non ineluttabile, tanto a livello globale quanto a livello locale e, vista la sua radice sia naturale che collegabile alle attività antropiche, rappresenta una sfida ambientale, culturale e politica che ci riguarda e tocca tutti. È ormai evidente come l'aumento delle temperature determini l'intensificarsi di eventi estremi come siccità, ondate di caldo, venti, piogge intense i cui impatti economici, sociali e ambientali sono, purtroppo, destinati ad aumentare nei prossimi decenni».

«In particolare, la strutturale predisposizione del territorio laziale ai rischi legati a fenomeni di dissesto idrogeologico, alluvioni, erosione delle coste – continuano La Penna e Ciarla - sta compromettendo la stabilità di molte parti del nostro territorio con conseguenze gravi per la sicurezza della vita umana, per la tenuta delle infrastrutture e strutture pubbliche e private, degli ecosistemi e della biodiversità, dei beni ambientali e archeologici, dell'agricoltura, del turismo e dell'intero sistema produttivo regionale».

Secondo i dati dell'Ispra, il 98% dei comuni del Lazio è a rischio idrogeologico e, così come rilevato dalla piattaforma nazionale sul dissesto idrogeologico (IdroGeo), nella nostra Regione vi sono 88.484 abitanti, 34.201 edifici, 5.528 imprese e 867 beni culturali che insistono in aree a rischio frane; inoltre 175.851 abitanti, 15.921 imprese, 32.660 edifici e 327 beni culturali insistono in aree a rischio alluvioni.

«Con riferimento anche ai tanti eventi estremi che negli ultimi anni stanno interessando con cadenze sempre più stringenti e ripetitive i nostri territori, appare evidente – sottolineano il consigliere e capogruppo democratici - come la nostra Regione necessiti di aumentare l'efficacia e la funzionalità dei propri strumenti e delle politiche per prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. L'operatività dell'Osservatorio sarà assicurata da una segreteria tecnico scientifica e dalla costituzione di un tavolo regionale di cui faranno parte i rappresentanti di ordini professionali, università, enti, associazioni. Considerate le implicazioni sociali, economiche e ambientali, la posta in gioco – concludono La Penna e Ciarla - è la salvaguardia e la sicurezza del territorio e dei cittadini. Non è certo un caso che la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, così come l'impegno delle istituzioni a orientare con leggi e programmi l'iniziativa economica pubblica e privata anche verso i fini ambientali, siano contemplati con legge costituzionale dell'11 febbraio 2022 tra i principi fondamentali della nostra Costituzione».

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