Il caso
13.02.2024 - 18:52
«Per quale motivo dalla formulazione della terna dei possibili Direttori, che risale a dicembre 2022 e dalla quale il Ministero avrebbe dovuto nominare il Direttore, arrivati a febbraio 2023 -quindici mesi dopo- il Ministro Gilberto Pichetto Fratin commissaria il Parco del Circeo, anziché adempiere al suo compito?». Partono da questo interrogativo le considerazioni Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale di Latina, in lista PerLatina2032. In molti dopo il decreto di commissariamento hanno analizzato la situazione rilevando una serie di incongruenze rispetto le motivazioni che hanno portato a tale decisione.
«Nel Decreto del Ministero - prosegue Ranaldi - vengono ripresi alcuni dei rilievi mossi dall'ispezione del Ministero dell'Economia e delle Finanze che si è svolto nel mese di febbraio del 2022 dove vengono eccepiti diciannove rilievi che hanno ‘evidenziato carenze, irregolarità e disfunzioni nell'attività amministrativa del Parco', ma nel decreto ne vengono elencati dieci. Tra questi rilievi ne riportiamo alcuni per capire il tenore: il rispetto dei termini del ciclo della performance; utilizzo più celere delle risorse finanziarie disponibili; irregolarità in materia di conferimento di incarichi; necessità di procedere alla nomina della Giunta esecutiva; mancato passaggio di consegne tra consegnatario uscente e subentrante; necessità di adottare il Piano del Parco, il Regolamento e il Piano Pluriennale. Ma nel Decreto viene riportato anche quanto sostenuto dall'Ente Parco in risposta ai rilievi mossi: ‘l'Ente Parco del Circeo rinviene nella mancanza della figura del Direttore del Parco l'unica causa della grave crisi gestionale nella quale versa il Parco'».
Una questione, quella dell'assenza del direttore più volte evidenziata anche dall'ex presidente Giuseppe Marzano. ««Se questo è quanto, si fa un pessimo servizio al territorio perché la gestione di uno dei più importanti parchi nazionali non può essere materia per scorribande della politica, ma ha bisogno di scelte che facciano affidamento sulle competenze e di una visione di lungo respiro. - ha continuato Ranaldi - È stato così liquidato con un colpo di spugna il Presidente dott. Giuseppe Marzano, che dall'anno 2003 è inserito nell'Albo dei direttori dei Parchi Regionali del Lazio e che ha rivestito diversi incarichi operativi come direttore di Parchi ed altri importanti incarichi nell'ambito della consulenza, collaborato a riviste specializzate, svolto attività formativa in materia ambientale con funzione di progettista, docente, direttore in corsi di vari enti: anziché essere considerato un valore aggiunto, è stato trattato alla stregua di un parvenu. È un affronto a tutti coloro che da anni si battono per salvaguardare le aree protette».
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