Il fatto
23.02.2024 - 10:30
Riparte la crociata del ministro della pubblica istruzione Giuseppe Valditara contro l'uso dei cellulari in classe. Riprendendo una medesima norma approvata in Inghilterra, il ministro sta lavorando a una circolare che porterà una nuova stretta all'uso dei telefoni in classe. L'uso dei cellulari nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie non verrà consentito nemmeno per fini formativi.
Alle elementari e alle medie, inoltre, verranno banditi anche i tablet. «Nelle nuove ‘Linee guida sulla educazione alla cittadinanza' di prossima pubblicazione - afferma il ministro - in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, è sconsigliato l'utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d'infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l'utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche e inclusive». Il ministro Valditara non è nuovo a questo genere di iniziative e già a dicembre del 2022 in una circolare alle scuole intimava il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, a meno che non venisse impiegato per scopi didattici. Ora saranno vietati anche questi. Carta, penna e stop. Ad anticipare questa scelta è lo stesso ministro in una intervista al quotidiano Il Foglio. Nelle linee guida per le scuole dell'infanzia, elementari e medie il ministro indicherà chiaramente che l'uso dei cellulari sarà vietato, anche per scopi didattici. Nella precedente circolare il ministro Valditara già metteva dei paletti.
"L'interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare - dichiarava il Ministro Giuseppe Valditara -. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza". Ma l'utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici veniva comunque "ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell'ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della "cittadinanza digitale". Una vicenda, quella dei cellulari in classe, che proprio a Latina lo scorso anno fu al centro di una cocente polemica per provvedimenti assunti dalle scuole superiori, coi dispositivi messi all'interno di un contenitori e restituiti solo a fine lezione. Il ministro, nel colloquio col Foglio, parla anche della necessità di frenare i genitori che troppo spesso diventano i difensori dei figli a prescindere, senza ascoltare quel che gli insegnanti hanno da dire e le critiche che avanzato sui comportamenti degli studenti.
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