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Il caso

Capitale cultura, i conti in tasca fino all'audizione

L'opposizione chiede il report delle spese sostenute, 63mila euro alla società Pg&W srl

Capitale cultura, i conti in tasca fino all'audizione

Il progetto di presentazione della candidatura di Latina a capitale della cultura ‘Latina Bonum facere' comprensivo di dossier e di preparazione all'audizione finale è costata al Comune di Latina 63.400 euro. E' quanto è emerso ieri nella seduta della commissione Trasparenza convocata dalla presidente Floriana Coletta e su richiesta della consigliera del Pd Daniela Fiore per fare il punto sulle spese sostenute dall'amministrazione comunale per una candidatura che ha fatto molto discutere pur portando la città tra le prime dieci finaliste. «La richiesta di convocazione era volta a comrpendere una vicenda che alla città interessa – ha spiegato la Fiore - se l'investimento fatto fosse idoneo a sostenere la candidatura rispetto a un evento su cui la città aveva delle aspettative».

«Non è stato possibile però avere tutti i chiarimenti richiesti - ha spiegato la presidente Coletta - e sarà necessario affrontare di nuovo il tema in un'altra commissione». Una parte della documentazione richiesta è stata infatti messa a disposizione dei commissari via mail mentre un'altra parte, relativa alla presentazione della candidatura e alla redazione del dossier, è stata fornita solo nel corso della seduta. Venendo ai conti Antonia Lo Rillo ha spiegato che per la realizzazione del dossier alla società Pg&W srl sono stati saldati 39mila euro che comprendeva la definizione della mission, la creazione di un modello di governace e la strategia di comunicazione e si è arrivati invece ad una negoziazione per altri 24.400 euro dopo che Latina è entrata fra le dieci finaliste al titolo. Spese in aggiunta, insomma, per affrontare la fase delle audizioni e che hanno compreso attività legate al dossier, incontri con istituti culturali e partner, l'organizzazione di eventi nazionali a Latina e la realizzazione di supporti per l'audizione e la redazione di contenuti per il discorso del sindaco, dell'assessore Muzio e della coordinatrice del progetto, l'architetto Daniela Cavallo. Nella seduta è stato chiarito che la scelta del partner è stata fatta tramite l'affidamento diretto ed è stata scelta questa strada perché c'era un gemellaggio tra Ordine di architetti di Latina e Verona. Per capire le spese sul video realizzato e la cartellonistica bisognerà convocare un'altra seduta.

«Ci aspettavamo oggi di avere tutti i documenti necessari – spiega Floriana Coletta - perché ritengo sia importante. L'assenza di un assessore alla Cultura di riferimento ha reso più complesso un necessario lavoro di raccordo delle risorse impegnate e sarà mia cura come presidente convocare un'altra commissione sullo stesso tema». C'è da dire che la rendicontazione è solo un aspetto del problema a fronte di un progetto complessivo che non ha convinto sin dalle battute iniziali con un dossier non esplicitato fino alla fine, scarsamente condiviso dalle articolazioni del territorio sia a livello associativo che istituzionale e che ad oggi non sembra aver prodotto un sistema virtuoso di strategie culturali a cui attingere anche per il futuro. Il quantum dell'impresa ‘Capitale della cultura' è un aspetto minimale se il dossier sarà portato avanti e messo a frutto per cambiare la città. Ma non si vedono cenni di vita in questa direzione.

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