L'intervento
10.04.2024 - 11:00
Da una parte un richiamo ai sindaci ad essere maggiormente incisivi all’interno dell’Egato, l’ente che deve controllare il gestore del servizio idrico Acqualatina. Dall’altra, la sottolineatura di come, in questi anni, da parte dell’attuale Cda di Acqualatina, non c’è stata la collaborazione e il confronto che la parte pubblica si sarebbe aspettata. Insomma, il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli pone sul tavolo due argomenti di non poco conto, in attesa che il prossimo 15 e 16 aprile i sindaci soci di Acqualatina scelgano i nomi dei nuovi consiglieri di amministrazione.
Gerardo Stefanelli è intervenuto per ricordare l’importanza di sviluppare un rapporto più solido tra la il Gestore del Sistema Idrico Integrato e i Sindaci dell’Ato 4. A conclusione dei sei anni di mandato, il nuovo Consiglio di amministrazione subentrerà in un momento di transizione importantissimo per la qualità del Sistema Idrico, grazie anche ai 64 milioni di euro dei finanziamenti PNRR che potranno rendere più sostenibile e moderna la gestione dell’intera rete. Il territorio dell’Ato 4 detiene ancora una delle posizioni più basse della classifica nazionale in ordine a perdite e a recupero delle morosità e, proprio in merito a tale gap, il Presidente ha sottolineato l’importanza di un cambio di passo nei rapporti interni tra Gestore ed Egato per poter raggiungere gli obiettivi predisposti per il 2026 – tra cui rientra anche una riduzione delle perdite di almeno il 55%. «Le trasformazioni che abbiamo davanti richiedono la presenza di un management solido, pronto ad aprire un dialogo con l’Ufficio di Presidenza dell’Egato 4. – Ha affermato Stefanelli – Nei precedenti sei anni, il rapporto tra il Consiglio di amministrazione di Acqualatina e i sindaci dell’Ato 4 è stato completamente inesistente. I sindaci hanno avuto come unico interlocutore l’Egato e sullo stesso hanno riposto esigenze e aspettative che avrebbero dovuto trovare risposta proprio nel Gestore».
L’importanza del rapporto tra Gestore e sindaci dell’Ato non è da sottovalutare anche, e soprattutto, per la tutela degli interessi pubblici: i costi inseriti nel Bilancio – e scaricati poi nelle tariffe degli utenti –, infatti, sono accertati e votati proprio dall’Assemblea dei sindaci. «Acqualatina è competenza dei sindaci: sono loro che hanno l’onere di intervenire negli indirizzi inerenti alla gestione del servizio – continua Stefanelli –. Intervenire in maniera più efficace prima, attraverso un dialogo tra Gestore e sindaci e tenendo in considerazione gli strumenti che le leggi e lo Statuto della Società mettono a disposizione, è il modo migliore per poter contenere le tariffe».
Ma nel frattempo i partiti sono concentrati più che altro sui nomi dei componenti del Cda. La scrematura da parte della commissione esaminatrice è terminata. Saranno i soci a scegliere. Nei partiti del centrodestra è Forza Italia ad avere più sindaci tra i soci, ma Fratelli d’Italia ha i due più pesanti, Latina e Terracina. Difficile possa dire la sua Aprilia che non ha mai preso le quote come socio di Acqualatina.
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